Sapore di cenere, profumo di Cielo: battaglia, lacerazione, tormento, strazio. Sudore, fatica, passione, ricerca, inseguimento, appostamento. Perché tra le sfide dell’uomo quella della fede si colora di fatica. Credere è sperare in un Cielo misericordioso, in un’Eternità che diventi amica, in un Dio che ami giocare con i caldi giochi dell’amore.
Leggi queste righe di Karl Rahner, il mio teologo preferito tra i banchi dell’università:
«Tuttavia, malgrado i tanti attacchi alla fede che anch’io credo di aver subiti, una cosa mi è sempre rimasta chiara dinanzi agli occhi, una cosa mi ha sempre sostenuto mentre lottavo: la convinzione che il fattore ereditario e tradizionale non merita di venir distrutto solo dal vuoto della piatta realtà quotidiana, dall’ottusità spirituale, dallo scetticismo cupo e senza luce, ma tutt’al più da un fattore più potente, da un richiamo verso una maggiore libertà, verso una luce più grande e accecante. La fede ereditata dai padri è stata sempre una fede combattuta e soggetta ad attacchi. Ma io l’ho sempre sentita come una voce che mi chiedeva: “Volete andarvene anche voi?”, e alla quale c’era solo da rispondere: “Signore, da chi dovrei andare?”. L’ho sempre considerata come una fede solida e buona, che mi sarei deciso ad abbandonare unicamente nel caso che qualcuno mi avesse dimostrato migliore il suo contrario”» (K. Rahner, «Attualità e possibilità della fede ai giorni nostri» in Saggi di spiritualità, Paoline, Roma 1966, 412-413).
Buona giornata: che sia sotto il segno dell’Eternità.