[…] Da quanto possiamo sapere, non ci fu mai un’epoca in cui la questione del Totalmente Altro, del Divino, sia stata estranea all’uomo. C’è sempre stata una conoscenza di Dio. E ovunque, nella storia delle religioni, incontriamo, benché sotto figure diverse, il conflitto significativo tra la conoscenza del Dio unico e l’attrazione di altre potenze, considerate come più pericolose, più vicine e perciò più importanti per l’uomo del Dio lontano e misterioso. La storia tutta intera è segnata da questo strano dilemma tra l’esigenza non violenta o tranquilla della verità, da una parte, o la pressione del profitto, il bisogno di vivere in buoni rapporti con le potenze che determinano con la loro impronta la vita quotidiana, dall’altra parte. E si assiste sempre di nuovo alla vittoria del profitto sulla verità, benché la traccia della verità e della forza che le è propria non scompaia mai completamente, anzi continui a vivere in forme spesso sorprendenti nel bel mezzo di una giungla piena di piante velenose. […]
Tratto da “L’Europa di Benedetto nella crisi delle culture”, di Joseph Ratzinger (2005), pagg. 121-122
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