Davide sapeva che Saul s’era mosso con tremila uomini
per eliminarlo. E che era una bella occasione quella di ritrovarselo lì,
sdraiato nel sonno, per sistemare i conti con lui. Nemmeno le mani avrebbe
dovuto sporcarsi: Abisai ne avrebbe fato le veci: "Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico… lascia che io l’inchiodi a
terra con la lancia"
. (1 Sam 26) Che lo inchiodi. Cioè che il ferro
trapassi il cervello, che stritoli le tempie, che frantumi quella testa
nefasta, che scarichi la rabbia accesa in te! No: Davide non lo permette e con
la sua misericordia accende la conversione e il pentimento in Saul.
Lo sapeva bene Marisa Grasso che avrebbe potuto dire
qualsiasi cosa e le avrebbero battuto le mani. Perché se vedi tuo marito,
poliziotto, uscire di casa come mille altre volte… non penseresti che la follia
dell’uomo lo possa ammazzare. Poteva chiedere vendetta, poteva urlare, gridare,
umiliare. Poteva fare tutto, era comprensibile. Lei, catechista all’ombra del
campanile di Acireale, conosceva la storia di Davide e Saul. Ha scelto di fare
di più: "Non riesco ad odiare gli
assassini di mio marito. Compatisco questi ragazzini incapaci di vivere. Chi
gli ha tolto la vita è una persona che non conosce il vero senso della vita"
.
E’ "l’altra faccia dello sport" che domenica pomeriggio questa donna del
profondo Sud testimonierà ai giovani nella parrocchia di Sacra Famiglia in
Padova.
Guardo la mia scrivania: da una parte la Bibbia e dall’altra il
giornale – come suggeriva K.Barth – e mi sento piccolo. Tanto piccolo perché il
più delle volte non arrivo al perdono, m’arresto al fascino delle sue storie
che leggo e divoro, che mi tormentano e mi maltrattano. Vedo la lancia, mi
farei spazio tra i carriaggi e mentre Saul dorme firmerei vendetta! Non approdo
al perdono, ma mi stupiscono e fanno rabbrividire i gesti di perdono: una madre
che cancella un torto con una carezza, un vecchio papa che s’inginocchia e
chiede scusa, una lacrima che
riaccende un legame, un sorriso che spezza la vendetta, una benedizione che
sciupa una maledizione.
Mi sento piccolo…ma non m’arrendo!
Perché so che,
nonostante tutto, per arrivare a tutti i santi, occorre aggiungerne sempre uno.
Può anche darsi
che ne manchi sempre uno. Che ce ne sia uno in meno. Forse sono io che non
entro nel conto. Può darsi sia tu.
Comunque, la
terra è sempre a disposizione.

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