La Vergine guarda il bambino.
Ciò che bisognerebbe dipingere sul suo volto è uno stupore ansioso che è comparso una volta soltanto sul viso umano.
Perché il Cristo è suo figlio, carne della sua carne e sangue delle sue viscere. L’ha portato in grembo per nove mesi, gli offrirà il seno, e il suo latte diventerà il sangue di Dio.
Qualche volta la tentazione è così grande da fargli dimenticare Dio. Lo stringe fra le braccia e dice: “Bambino mio”.
Ma in altri momenti rimane interdetta e pensa: lì c’è Dio, e viene presa da un religioso orrore per quel Dio muto, per quel bambino che incute timore…
Questo Dio è mio figlio. È fatto di me, ha i miei occhi, la forma della sua bocca è la mia, mi assomiglia. E’ Dio e mi assomiglia.
Nessuna donna ha mai potuto avere in questo modo il suo Dio per sé sola, un Dio bambino che si può prendere fra le braccia e coprire di baci, un Dio caldo che sorride e respira, un Dio che si può toccare e ride. E’ in uno di questi momenti che dipingerei Maria se fossi pittore.
(J.P. Sartre)
Inevitabile, nel giorno dell’Immacolata Concezione, volgere lo sguardo a Maria, perché sia lei ad insegnarci a guardare a Cristo con gli stessi occhi e con lo stesso amore incondizionato.
Buongiorno!