Mezzogiorno di fuoco
Esce per prendere l’acqua al pozzo verso l’ora di pranzo, quando sugli altri fornelli l’acqua già bolle, la pasta sta per cuocersi diventando pasto: «Era verso mezzogiorno». Nessuna, forte in materia di organizzazione familiare, si prende all’ultimo per andare al pozzo. Lei, invece, se ne va quando le altre son tornate: è stanca delle insinuazione […]
Vedersi schiavi, per diventare figli
Da servi a figli Dalla radicale appartenenza a una stirpe, quale imprescindibile elemento di connotazione identitaria ad una figliolanza radicale, che ritrova, in Cristo, il Figlio di Dio, il compimento dell’attesa della fede di Abramo.In altre parole: “Figli di Abramo” è sufficiente per essere “figli del Padre”? La domenica di Abramo La III domenica di […]
Al pozzo di Sicar
Pur variando le letture che lo precedono, a seconda dei cicli di lettura, il rito ambrosiano mantiene fisso, nella II domenica di Quaresima, il lungo vangelo “della Samaritana”, che possiamo leggere al capitolo 4 del Vangelo di S. Giovanni. Cristo è “nome a di sopra di ogni altro nome”, in lui è possibile riporre la […]
Cristo, uomo vero
più ci convinciamo di non avere peccato, più esso si radica in noi, si avvinghia con persistenza alla nostra quotidianità, diventa non più un’occasione di peccato ma un modo di essere, di vivere e di pensare, fino a diventare come una malerba che infesta il giardino della nostra interiorità, inquinando la capacità della nostra coscienza di esaminarci rettamente. Essere anziani non è – automaticamente – sinonimo di saggezza.
Ogni anima aperta al soffio dello Spirito, può diventare alleato fecondo, nel cammino verso Dio.
Universalità e inutilità
Nella Chiesa, nessuno – neppure un eremita – può considerarsi un’isola, ma ogni cosa avviene per l’edificazione reciproca. Abolito il sacerdozio di Aronne, ciascuno di noi è re, sacerdote e profeta: nei consigli evangelici, qualcuno è solo chiamato a vivere con radicalità il Vangelo. In un’inutilità feconda
Voi stessi. Da mangiare.
“Date loro voi stessi da mangiare”(Lc 9,13)
L’invito non è (solo) a trovare cibo per una moltitudine, una volta constatatone lo stomaco brontolante. Va oltre. Paradossalmente, il Dio-fattosi-uomo, ci invita a rientrare nel nostro essere uomini, a sentirci uomini-tra-gli-uomini, condividendone gli affanni. Se l’idea dei discepoli è di annunziare il “rompete le righe”, perché ognuno si organizzi per conto proprio, Gesù la vede in modo ben diverso. Non solo si interessa dell’integrità dell’uomo, che comprende anche stomaco e visceri, insieme con desideri, aspettative, angosce, aspirazioni, timori: intende condividere l’essere uomini, invitando anche noi a fare lo stesso.
Immersione di Dio, emersione dell’uomo
C’è un sangue che ci unisce e ci rende fratelli, non di sangue, ma in modo ancora più profondo, nel quale è possibile annegare ogni nostra inimicizia ed ostilità. È il sangue di Cristo, “nostra pace” (Ef 2,14). In lui, possiamo diventare fratelli, in quanto “figli nel Figlio”. Un Figlio che s’immerge Dio nel Giordano, per imparare a diventare uomo, sulle strade del mondo.
Giuseppì
Giuseppì era un uomo sui trent’anni, «un bell’uomo, capelli corti e piuttosto ricci, d’un castagno morato come barba e baffi. Ha occhi scuri, buoni e profondi, seri molto, direi anche un poco tristi. Ma però quando sorridono divengono lieti e giovanili» (M. Valtorta). Passò alla storia come l’uomo sul cui cuore piombò la pena più […]
Come un abito nuovo
Un nome nuovo, da indossare come un abito nuovo. Prezioso, prestigioso, ineguagliabile. Di cui andare orgoglioso. Da farci una piroetta di gioia, come le bimbe quando ricevono un bel vestito per partecipare ad una festa. È un invito a scoprirsi amati, oggetto d’amore. Come Maria, «piena di grazia» e «madre», che scopre la libertà di essere “serva del Signore”.
Solo gli stupidi non dubitano mai
La notizia è buffa, da applaudirsi sgranando gli occhi: Giovanni Battista, l’uomo delle emergenze, versa lui stesso in una situazione d’emergenza. Giunto all’età pensionabile – in materia di profezia e affini – un dubbio lo assale: “E se avessi sbagliato completamente tutto, fidandomi della persona sbagliata?” Nella nebbia d’una cella di galera – «era in carcere» – […]