Un vaso, impastato dalle mani di Dio

La quarta domenica di Quaresima, nel rito ambrosiano, è ricordata come “Domenica del Cieco”, in quanto il protagonista del Vangelo (mentre le letture variano seguendo un ciclo triennale) è sempre un uomo, cieco dalla nascita. Le mormorazioni del popolo Il deserto è arido. Quando anche la gola si secca allo stesso, l’arsura si fa sentire […]
Attenti al lupo!

Non vediamo il volto che si fa “duro come la pietra”, richiamo veterotestamentario ripreso da Luca nel momento della decisione di dirigersi verso Gerusalemme. Vediamo una fuga, che, però, non copre d’ignominia. È un diversivo, di chi sa attendere. È la strategia di chi vuole attendere il momento più opportuno per confezionare il regalo più atteso.
Perché, se in quest’occasione il Maestro mette in campo un diversivo e una strategia d’attesa, qualche tempo dopo, non sottrarrà la faccia agli insulti e agli sputi e si rivelerà pronto a bere l’amaro calice di chi ama fino alla fine.
Appuntamento alla Luce

La seconda domenica di Quaresima, nel rito ambrosiano, è quella “della samaritana”, caratterizzata, ogni anno, dal ricco Vangelo giovanneo che ce ne narra la vicenda, accompagnato, però, da diverse letture, che seguono un ciclo di tre anni. Ascolta! Ce lo ripete, spesso, il Vangelo, Ma è già nell’Antico Testamento che scopriamo come non ascoltare rappresenti […]
Divino digiuno

Come da antica prassi, la chiesa ambrosiana si unisce, con qualche giorno di ritardo[1], ai riti penitenziali di quaresima del resto del mondo cattolico, i cui pionieri si ritrovano ad essere i caldei, che hanno iniziato la Quaresima ancora prima, di lunedì.Al di là del momento iniziale, il tempo forte della Quaresima è senz’altro, indiscutibilmente, […]
Zaccheo: dalla cupidigia alla generosità

Agli occhi di Cristo, mentre perde importanza ciò che nel mondo è fondamentale e consente di avere una dignità oppure di perderla, acquisisce rilievo ciò che conta realmente: l’amore
Peccatori del mondo, unitevi!

Chi più pecca, Dio lo loda? Niente di più sbagliato, naturalmente! Dire di essere venuto per i peccatori è il modo che Cristo usa per dire che è venuto per tutti, perché nessuno può definirsi “giusto”, innanzi a Dio. Non capire di aver bisogno di aiuto, preclude sempre la possibilità di essere aiutati. Per questo, il paradosso è che pubblicani e prostitute sono avvantaggiati: il loro vantaggio è quello di comprendere di aver bisogno di aiuto e chiederlo… capire di avere un problema è sempre il primo passo per risolverlo!
Lo straniero, grato, sale in cattedra

L’immagine del raduno, presentata da Isaia, richiama la figura del samaritano grato, che emerge dal Vangelo. Una moltitudine, un gran numero di persone: tutte convocate, per un medesimo fine. Nonostante ciò, Dio sembra sempre insoddisfatto. Trova, di volta in volta, di tempo in tempo, il modo di far emergere la necessità di allargare la tenda, di spostare un po’ più in là i pioli che la sorreggono, per far entrare qualcuno in più, che abbia buona volontà e desiderio sincero di ascolto.
La fede di chi non ce l’ha

Un primo ossimoro Un centurione, che supplica. Già la prima immagine è impegnativa. Pensare che un uomo d’armi possa compiere azioni diverse dal comandare, inveire, esigere. Il nostro centurione no: supplica. È faticoso persino pensarlo? Come avrà supplicato Gesù? In ginocchio? Gli avrà baciato i piedi con venerazione? Il Vangelo, in questo, quasi per rispetto, […]
Questioni d’onore

È molto facile cadere nella tentazione di vedere il figlio come la possibilità di realizzare i nostri sogni nel cassetto, per mille motivi accantonati. È, invece fondamentale ricordare sempre che un figlio è un dono, non il nostro progetto, che ha i suoi, di sogni, da realizzare, non i nostri. Dobbiamo aiutarli a spiccare il volo, ma con le loro ali, non le nostre. Perché a volte l’esasperazione dei figli nasce magari non dalla disciplina ferrea cui sono state abituate le generazioni precedenti, bensì da uno sguardo incapace di guardare al figlio come “altro” da conoscere e da valorizzare, non da plasmare a propria immagine e somiglianza.
Una storia di fuoco

Pacatamente, Cristo, Dio dei paradossi, lo invita a lasciarlo fare, a battezzare con acqua il Dio che battezza col fuoco. Fuoco: così è detto il battesimo del Cristo. Luce e calore: difesa dal freddo e dagli animali feroci, ma mai privo di rischi. Un fuoco, incontrollato, è presto un incendio, terrore di ogni abitante di case per lo più in legno. Quasi un monito, ancora oggi: non illuderti che lo Spirito possa passarti accanto e lasciarti accanto. Se vuoi sentire il suo calore, devi accettare il rischio. Il rischio di non rimanere come prima, il rischio di partire più leggero. Per camminare più spedito.