Nella canonica della Madonna del Carmine di Avola
(Sr) ci sta un quadro. Semplice e luminoso: bambini che giocano. Una scritta: "Vogliamo vivere in un mondo amico. Abbasso
la pedofilia. Rispettate i bambini, sono come i fiori, non calpestateli".
E’ la residenza di un prete, don Fortunato di Noto, che il Gruppo Giovani
Imprenditori Unindustria Padova venerdì scorso ha invitato per un convegno dal
titolo provocatorio: "Vietato ai minori".
Conosciuto come il "prete antipedofili" (definizione non gradita da lui perché
incresciosa) questo parroco fa della lotta alla pedofilia e della
pedopornografia il suo campo di battaglia, la sua missione di fede, la sua
scelta di campo. Il suo sogno è di levare le mani di coloro che macchiano la
dignità dei bambini. Giampaolo Chiarotto citava alcuni dati: molti paesi in cui
1 donna su 5 ha
subito abusi prima dei 15 anni, oltre 106 paesi che non vietano le punizioni
corporali a scuola, si diffonde sempre più la piaga del traffico di organi,
ogni anno 73 milioni di minori subiscono violenze sessuali, 275 milioni
assistono a violenze domestiche, 126 milioni sono coinvolti in attività di
lavoro rischiose. In questi giorni s’apre lo zoom sulla scuola di Rignano
Flaminio: bambini di 3 anni disegnano sulla carta un uomo
dalla carnagione scura nudo. Indagano ed emerge una moderna "strage degli
innocenti": bambini narcotizzati e abusati da maestre che sono mamme e nonne.
Accuse: associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione di minore,
sequestro di persona, violenza sessuale di gruppo, violenze sessuali su minore
di anni 10 e atti osceni in luogo pubblico. Semplice suggestione infantile?
Speriamo…
Don Fortunato rappresenta l’altra Chiesa.
Quella che non tace. Prete operativo, che rischia, sedotto dalla Verità che non
s’insabbia. Non si è scoraggiato se sabato
25 giugno 2005 migliaia di persone hanno festeggiato la Prima giornata dell’Orgoglio
Pedofilo, se in Olanda c’è un partito che vuole liberalizzare la pornografia
infantile, il sesso con gli animali e i rapporti sessuali tra adulti e bambini
maggiori di 12 anni. Non si è depresso. Ogni anno dal 1995, invita a celebrare
la prima domenica di maggio la
Giornata della Memoria dei bambini – vittime della
violenza, indifferenza e sfruttamento.
Per sostituire il cartello
"Vietato ai minori" con uno più accogliente: "Benvenuto ai minori".