Klimt, puzzle

Passione puzzle!

Ops… I did it again!
Chi mi conosce, sa che ho la casa tappezzata di puzzle.Ricordo che, da bambina ne avevo uno di Bambi e uno, credo, della Sirenetta, ma non ricordo di aver avuto una passione così viscerale come quella per il calcio. Ricordo solo che li avevo imparati a memoria e che mi dava molta soddisfazione vedere come i vari pezzi si incastrassero perfettamente tra loro. Diversi, ma complementari.

I puzzle di Dio

Quando, nel 2012 ho avuto il primo vero incontro con Dio, quello che segna un prima e un dopo, ricordo bene come, riavvolgendo il nastro della mia storia, fossi rimasta affascinata dal modo in cui tantissime situazioni si fossero incastrate tra di loro in modo così perfetto. L’incontro, apparentemente fortuito, a un semaforo con una persona che mi avrebbe donato un luogo in cui abitare, una gamba rotta che diventò occasione per conoscere proprio colui che mi avrebbe affittato casa qualche mese dopo. E… potrei continuare a lungo!

Il costruttore di puzzle

Da quel momento, ho iniziato a chiamare Dio il mio personale “costruttore di puzzle”. Uno dei modi in cui mi ha affascinata e sedotta è stato proprio farmi far memoria di come tutto, nella mia storia, non fosse una piacevole coincidenza, ma frutto di una trama invisibile quanto concreta. Così, mi sono lanciata nel farne uno anche da 5000 pezzi che con orgoglio è appeso in salotto. Ho iniziato a sceglierli con cura. Desidero abbiano un significato. Ciascuno ha una storia, un motivo, un senso.

Presenza

Poche settimane fa, ho ospitato un amico a dormire a casa mia. La mattina successiva, l’ho sorpreso che era intento in silenzio, nell’attesa io mi alzassi, ad aggiungere pezzi all’ultimo puzzle che stavo facendo. L’ho osservato per un po’, prima di fargli sentire la mia presenza.

 Mi piace la possibilità, che i puzzle mi offrono, di ascoltare catechesi, di pregare, di riflettere, di mettere ordine. Mi piace ricordare il motivo profondo per cui ho scelto proprio quel soggetto. Ma mi piace anche quando diventano occasione per incastrare pezzi con altri. Tempo per condividere e per lasciarsi affascinare insieme nel vedere come tutta la nostra storia non è “a caso”; al contrario, è  frutto di un disegno d’Amore che ci supera, ma che si incastra benissimo.

Il “trittico della vita” di Klimt

L’ultimo puzzle che sto assemblando è il “Trittico della vita” di Klimt: “L’attesa”, “L’albero della vita” e “L’abbraccio”, un’opera pensata nel dettaglio. Una danzatrice che attende, simbolo dell’affettività femminile; i rami dell’albero, interconnessione di tutte le cose del mondo, uniscono il cielo e la terra e si espandono lungo tutto il dipinto e, infine, “Il compimento”, conosciuto anche come “L’abbraccio”, una scena dolce e intima di un uomo e una donna che si ritrovano.

Ha un significato profondo per me. Ed è bello girare per casa e lasciarsi raggiungere non solo dall’arte, ma anche continuare a farsi scavare dentro da quelle profondità che il “Costruttore” continua a suscitare attraverso la bellezza, gli incastri della Vita e i suoi significati.

Una risposta

  1. Cara Laura, mi toccano sempre molto le tue parole. Sei proprio in gamba e sai trasmettere le tue emozioni, i tuoi sentimenti con grande abilità e allo stesso tempo semplicità ,coinvolgendoci e dandoci un senso di pace. Ci riscopriamo figli di un Padre buono e amorevole che si scopre nelle piccole grandi cose di ogni giorno. Grazie Laura

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