noContradditemi pure ragazzi, ma stavolta ne sono convinto più che mai: che valga proprio la pena fra una settimana mettere lo zaino in spalla e rientrare nelle aule scolastiche? Potrebbe avere un senso splendido se dietro quel sapere ci fosse poi un’arma di riscatto sociale o un’occasione per diventare protagonisti certi di un futuro ma non sembra proprio così. Anni e anni passati sulle “sudate carte” per poi sentirsi rinfacciare d’essere troppo intelligenti per entrare in quel posto, per assumere quell’incarico, per tentare quella posizione. Cioè tu vai a scuola per un’infinità di mattine e poi, una volta che sbirci fuori e annusi l’aria, avverti che proprio perché sei intelligente non farai strada. Davvero buffa questa nostra città: prima ti dice che la cultura ti renderà libero e t’impedirà di diventare schiavo degli altri e poi scopri che la cultura ti apporterà più grane e guai che vantaggi a lungo termine. Precari geniali saremo.
Quest’anno io ho deciso: a qualsiasi ragazzo che mi chiederà un consiglio suggerirò di frequentare dei corsi che insegnano a come diventare furbi nella maniera più veloce e indolore possibile. E nessuno mi venga a dire che questa sarà un’istigazione al fannullismo: no, signori, questa si chiama legittima difesa della dignità dei ragazzi. Che di tempo da perdere non ne hanno, di voglia di fare straripano i loro discorsi e i loro sguardi ma non sanno dove agganciare il loro sapere per fare il salto di qualità. Eppoi lo capiscono pure loro – che agli adulti in fatto di intuizione la danno a vedere – che non ha senso frequentare una scuola e familiarizzare con un collegio docenti che sta ormai diventando una riserva di pellirossa: il Governo taglia i fondi, lancia strali contro le scuole pubbliche e i suoi docenti, infiacchisce il desiderio di apprendimento creando idoli e starlette che oggi nascono e domani tramontano ma, nel frattempo, hanno violentato di illusione l’immaginazione di chi è incappato nelle loro gesta. Se ieri lo studio emancipava dall’anonimato e dischiudeva occasioni di crescita, oggi siamo all’estremo opposto: la scuola sembra essere diventata la zona franca dove rinchiudere i nostri giovani per cercare loro di riempire le mattinate. Come se non avessero nulla di meglio da fare soprattutto nell’età dell’adolescenza. Davvero buffo un paese così: nemmeno Pinocchio sarebbe così burattino da cedere a questi ricatti per sentirsi dire “bravo, intelligente, encomiabile”. Meglio buffi e ignoranti che ridicoli con pieni voti.
Certo, ci potrà essere qualcuno che ci crede ancora nel fantomatico “foglio di carta” per il quale tanti sacrifici hanno fatto i nostri nonni e stanno facendo i nostri padri. Si può fare lo stesso: ci si iscrive a qualche corso serale, si sborsano un po’ di quattrini e si porta a casa un bel titolo di studio. Così facendo partirete anche avvantaggiati perché in possesso di un diploma ma senza essere troppo intelligenti o intuitivi. E la mattina potrete pure andare a raccattare qualche spicciolo lavorando, ideando qualche piccola truffa (è il paese ideale per queste imprese) o, tutt’al più, dormendo e riposando. Tanto chi va a scuola mentre voi dormite sta solo perdendo tempo.
Se sei intelligente non farai strada, carissimo ragazzo: pensaci bene prima di tornare in classe quest’anno. D’altronde non è poi così bello perdere gli anni migliori della propria vita a firmarsi delle prese in giro. Meglio firmare delle giustificazioni a proprio vantaggio. A proposito: neanche da prete se sei intelligente farai strada. In quel caso ti dicono che si necessita della santità: io sto ancora capendo se per essere santi occorra tenere gli occhi chiusi e chinare il capo. Ma forse sono discorsi troppo intelligenti: buonanotte!

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