Ormai ci siamo, domani a quest’ora don Marco sarà già in vista del parco dovrà cominciare a gestire le energie nervose meglio ancora di quelle fisiche, perché l’ultima parte della maratona richiede la testa, l’attenzione, la concentrazione. E solo gli ultimi chilometri pretendono anche il cuore di ogni atleta – di chi corre in cima al gruppo come di chi insegue -. Il viaggio è andato benino, perso una coincidenza e un bagaglio ma era tutto (quasi) previsto e nulla ci ha preso alla sprovvista. Escluso la zuccata che don Marco ha dato a una cancellata giovedì mattina, quando Lorenzo senza neppure accorgersene gli ha tagliato la strada spingendolo sull’ostacolo. Un graffietto un bel bernoccolo e un po’ di mal di testa (che continua) sono il regalo che il don si è portato sin qua.
Ieri allenamento con Elena, Paolo e altri amici (aspettando Anna Laura che aveva la febbre e spero recuperi per domani) poi una giornata convulsa tra il ritiro pettorale al centro gara e la presentazione del progetto dei parlamentari che questa volta corrono per raccogliere denaro a favore dell’Anfass, casa che accudisce ragazzi portatori di handicap in Abruzzo. Un anno fa Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera e un po’ il capitano di questo team, correva con i suoi per un’altra associazione abruzzese, alla quale sono stati portati 239.000 euro grazie alla raccolta in parlamento, qui a New York tra i nostri compatrioti e tra gli sponsor. Una cifra importante, che sarebbe bello riuscire a centrare e magari a superare.
Oggi la corsa è stata un breve ma intenso spettacolo di visi e sorrisi, di gesti e colori. Dall’Onu a Central Park, la corsa della pace. Una camminata veloce riservata agli “internationals” a tutti i runner arrivati qui da tutto il mondo. E aperta a tutti, famigliari, amici, ragazzi e bambini. Uno spettacolo di quasi 18.000 persone allineate dietro alle bandiere di mezzo mondo per correre sino al parco tra le strade di una città che in un attimo ha aperto alcune delle sue strade alla gente, senza agitazione e senza problemi. In sosta per guardare chi non pensava e non sapeva ci fosse una manifestazione così incredibile. Ho visto correre King Kong – con tanto di aeroplanini attaccati alla pelliccia e l’Uomo Ragno ma anche Flash ed altri personaggi. Ho visto nel gruppo brasiliani e finlandesi, svedesi e argentini, spagnoli e nigeriani. Il mondo di corsa e senza pensieri, per una mezzoretta.
Domani sarà un altro film. Molti vivranno la maratona con lo stesso spirito, ma la fatica farà la differenza e spegnerà molti entusiasmi e sorrisi almeno nel tratto centrale, diciamo tra il 15° e il 35°. Poi pian piano tutti torneranno a gioire della loro esperienza, del traguardo sempre più vicino, della gente sempre più carica. Con loro, non troppo nel mezzo perché partirà abbastanza davanti – seconda gabbia nella wave 1, il che vuol dire al massimo dietro a 200 persone, ma sono convinto che troverà il modo per avanzare ancora – ci sarà don Marco, con il suo completino azzurro e la stampa della nostra avventura, con il suo nome sulle spalle e il numero in bella evidenza davanti. Pettorale numero 2913, servirà anche a voi se vorrete seguirne l’impresa a distanza. Lui nella sua parrocchia virtuale ha già dato le coordinate per farlo. Io copio e incollo… Per lui ma anche per i tanti amici che hanno altri conoscenti, amici e parenti da cercare in mezzo ad altri 45.000 maratoneti per la corsa più romantica dell’anno. Io? Non ci sarò, come avevo detto: ho seguito don Marco e lo supporto come posso – il pettorale per me non è arrivato e io non sono impazzito per cercarlo. Sarò felice per una volta di guardare la corsa ai margini e di vedere le facce gioiose degli altri, assorbirle e rivedermi in loro perché quando corri, lo sforzo degli altri è il tuo e la loro emozione è la tua. Buon divertimento, a domani
L’evento può quindi esser seguito IN DIRETTA e in due diversi modi:
1) in televisione, su EUROSPORT (canale 211 di SKY);