Come lucertole. Sub specie æternitatis(1). Eccone l’immagine tratteggiata dalla scrittrice Natalia Ginzburg in Le piccole virtù:

Noi dobbiamo allora aspettare, accanto a lui, che la sua vocazione si svegli, e prenda corpo. Il suo atteggiamento può assomigliare a quello della talpa o della lucertola, che se ne sta immobile, fingendosi morta: ma in realtà fiuta e spia la traccia dell’insetto, sul quale si getterà con un balzo. Accanto a lui, ma in silenzio e un poco in disparte, noi dobbiamo aspettare lo scatto del suo spirito. Non dobbiamo pretendere nulla: non dobbiamo chiedere o sperare che sia un genio, un artista, un eroe o un santo; eppure dobbiamo essere disposti a tutto. La nostra attesa e la nostra pazienza deve contenere la possibilità del più alto e del più modesto destino(2).

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