Piazza del Popolo. L’urlo di 80.000 ragazzi – assiepati per bere il
concerto di chiusura di Amici – copre
le voci di una città abituata a convivere con una pluralità di sogni. Successo
inaspettato, imprevisto, studiato. Merito dell’astuzia manageriale – ampiamente
dimostrata – della De Filippi che, anno dopo anno, vuol far credere che la sua
lettura della generazione giovani calzi a pennello. Dati auditel alla mano.
Spiace constatare che, anche grazie ai suoi programmi televisivi, si
stia insinuando in troppi cervelli giovani l’illusione che la vita sia tutta
una finzione. Dai tronisti di Uomini e
donne alla statura dei concorrenti del Grande
Fratello, passando per il "mielismo" di C’è
posta per te fino alla falsa illusione di Saranno Famosi. Prendono forma dentro quei muri di cartone i personaggi
pirandelliani (perché mostrano una, nessuna, centomila personalità) che
andranno a ruba nelle sfacciate campagne pubblicitarie. Che a tanti giovani
regalano ambizione confondendo il reale con il virtuale. Perché quello che
costruiscono lì dentro sono stralci di vita reale, facilmente imitabili. Alla
portata di tutti. In apparenza!
Peccato che la "generazione De Filippi" tenda più al fashion che alla semplicità
del quotidiano. Ma tra quel bambino che in via del Corso vende i suoi
giocattoli per beneficenza e Karim (ex tronista) che ubriaco fa a botte con un
tassista a Milano…non ho dubbi su chi scegliere.
D’altronde il massimo che promette lei è: "Saranno famosi".
Conosco un Uomo che osò oltre dicendo: "Sarete beati!" (Lc 6).