“…codesto tuo figlio che ha dilapidato i tuoi beni…”. E non si accorge che il primo ‘dilapidatore’ è stato proprio lui.
Ha dissipato sogni, ideali arditi, il gusto dell’avventura. La sua bandiera è diventata un fazzoletto.
Ha messo le pantofole, si è trasformato in un uomo d’ordine, è invecchiato precocemente.
Anzi, non è mai stato giovane. Ha dilapidato la speranza, la freschezza della giovinezza coi suoi slanci e le sue irrequietezze, gli ideali più alti. Ha lasciato appassire i sogni più audaci.
Non conosce la suprema libertà che consiste nell’ammettere: ho sbagliato. “Non è il bene che eleva la barriera e fa da impedimento, ma la strettezza d’animo di chi fa il bene. La passione per il bene non è che una fraternità universale, sentita attraverso tutte le creature, anche le più immeritevoli. Perciò è l’antitesi di ogni separazione. Il bene è l’unico ponte che si può gettare ogni momento attraverso le fosse scavate dai nostri egoismi.
Invece il bene del Maggiore è un abito di distinzione, un titolo da opporre, la tessera che separa” (Mazzolari).
Il prodigo si è staccato dalla casa paterna perché il fratello, primo, si è comportato come un separato.
È lecito supporre che il Maggiore non abbia risparmiato predicozzi e consigli al fratellino irrequieto e scapato.
Non possiamo accontentarci di parlare della bruttezza del peccato. Nessuno commette il peccato solo per fare il male, ma perché scopre un bene, una bellezza sia pure minuscola, sia pure parziale, nel peccato.
Non si tratta tanto di insistere sulla bruttezza del peccato (cui pochi credono), quanto di manifestare, con la vita, la bellezza della grazia.
“Grazia è provare più piacere a non peccare che a peccare” (L. Santucci). Il Maggiore ha il torto di non aver saputo dimostrare concretamente tutto ciò.
Aveva l’aria di un becchino della gioia.Perciò è riuscito a fare il vuoto intorno a sé. E l’altro se n’è andato a cercarla, la gioia, ‘in un paese lontano’.
Probabilmente, ha ridotto l’appartenenza nella casa del padre a una questione di regolamento, di legge, di doveri e di divieti.
Gli ha imbottito il cervello con ciò che doveva fare, senza dirlgi mai ciò che era.
Forse, il peccato capitale di certe educazioni cristiane è proprio questo: abbiamo insegnato agli uomini ciò che dovevano fare e ci siamo dimenticati di dire loro ciò che erano.
(don Alessandro Pronzato, a proposito della parabola del Padre Misericordioso)
Buongiorno!