di Francesco Alberti, da “Il corriere della sera”, 13 ottobre 2009, pagina 27
FERRARA — Processati per troppo amore: un amore ritenuto sbagliato, insano. Processati per aver costruito attorno a un bambino e alla sua infanzia una gabbia soffocante fatta di divieti, obblighi, paure che sono sembrate incomprensibili. Una madre e due nonni, di questo, dovranno rispondere davanti a un Tribunale. Di aver alzato un muro tra Luca (lo chiameremo così), che ora ha dodici anni, e il resto del mondo, il mondo dei piccoli. Facendogli del male. Condizionando negativamente il suo sviluppo psicofisico. Isolandolo. Una violenza a tutti gli effetti, secondo l’accusa. E infatti il capo d’imputazione, per il quale la madre e i nonni sono comparsi ieri davanti ai giudici di Ferrara, parla di «maltrattamenti aggravati»: di una «iperprotettività» capace di fare più danni di botte e insulti.
È la seconda volta che la storia di Luca sbarca in tribunale: già nel 2004, per gli stessi motivi e con le medesime accuse, la madre e il nonno furono condannati a un anno e due mesi con rito abbreviato. Ora il copione rischia di ripetersi: con l’aggiunta della nonna, pure lei sotto processo. È una vita subito in salita quella di Luca. I genitori si separano pochi mesi dopo la sua nascita. Rottura burrascosa. Il padre, un commercialista, va a vivere in Lombardia. La madre si trasferisce con il piccolo nell’abitazione dei nonni materni, alle porte di Ferrara. I rapporti tra gli ex coniugi prendono subito una bruttissima piega. Il marito, pur provvedendo agli alimenti, è di fatto completamente escluso dalla vita del figlio. «L’ostacolo principale — afferma l’avvocato Andrea Marzola, che nel processo cura gli interessi del ragazzino — è sempre stata la figura del nonno: autoritario, con un notevole ascendente sulla madre del bimbo, è lui che non ha mai voluto che ci fossero contatti tra il nipote e il genitore». Il padre però non si dà per vinto. Si rivolge agli assistenti dei servizi sociali di Ferrara, chiede aiuto e denuncia l’ex moglie e i nonni per maltrattamenti. Ed è così che emergono i primi inquietanti particolari sull’infanzia di Luca.