A Padova
ha fatto notizia. Qualcuno la trasformerà in tendenza. E scopriremo "stilisti"
tra le mura di casa. Golosi di frittelle e affascinati dai carri, Gesù Cristo
potrebbe diventare la "maschera" dell’anno. E l’idea – confermata da una radio
– pare stia maturando in fretta.
Il Vangelo di domenica fotografava i paesani di Gesù:
"Furono pieni di sdegno, si levarono, lo cacciarono fuori dalla città e lo
condussero fin sul ciglio del monte… per gettarlo giù dal precipizio" (Lc 4,29).
Potessi… la farei diventare la "domenica di donna Prassede". Digiuni e preghiere
per tutte le vittime della sindrome di questa
donna – di cui parla il Manzoni – la quale "diceva spesso agli altri e a se
stessa che tutto il suo studio era di secondare i voleri del cielo: ma faceva
spesso uno sbaglio grosso, che era di prendere per cielo il suo cervello".
Eppure
siamo grandi! Abbiamo inventato il navigatore satellitare, il gprs, Porche e
Ferrari, Lamborghini e jumbo, sfidiamo la velocità del suono…E trasformiamo in
maschera Chi disse: "Io sono la Via". Abbiamo firmato
invenzioni millenarie, scritto montagne di libri, intavolato migliaia di
discorsi. Urlato, convinto, venduto, comprato. Ci siamo fidati di mille
cartomanti, indovini e fattucchieri… Mangiamo psicofarmaci e lassativi, beviamo
diuretici e sciroppi, per antipasto Valium e per dormire Tavor… E trasformiamo
in maschera Chi disse: "Io sono la Verità". Conosciamo
l’uomo a menadito, sappiamo smontarlo e rimontarlo, amarlo e tradirlo,
generarlo, assisterlo e clonarlo. Lo facciamo piangere, ridere, godere,
diventare goloso e bulimico, anoressico e affamato. E’ nostro! E trasformiamo
in maschera Chi disse: "Io sono la Vita"
Nello
sconforto, una certezza: siamo perdenti! E’ la stessa battaglia della massaia
con le formiche. Avete mai osservato una tribù di formiche che s’insedia in una
casa? Sono sul focolare. La donna non lascia più cibarie lì e le mette sul
tavolo. E loro fiutano l’aria e assaltano il tavolo. La donne le mette nella
credenza e loro passano dalla serratura della credenza. La donna appende al
soffitto le provviste e loro fanno un lungo cammino per le pareti e i
travicelli, si calano per la fune e mangiano. La donna le brucia, le scotta, le
avvelena. E poi sta tranquilla convinta di averle distrutte.
Peccato
che ne siano già nate di nuove!