La preparazione alla maratona di Berlino è cosa fatta! Domani, venerdì sera, si parte. E nel frattempo facciamo anche l’ultima (brevissima) corsa, la 530run domattina, all’alba, ovviamente alle 5.30, ovviamente su 5300 metri nel centro di Milano. Mentre scrivo penso al divano che mi aspetta in casa di un collega, dove dormirò qualche ora. Penso alla sveglia che suona, e temo di non farcela… di rinviare quell’istante che mi farà “bucare” l’evento. Ma so che non posso. Ci saranno oltre mille persone in Largo Cairoli domattina per correre, per far parte di un evento che in qualche modo si legherà al resto del mondo. Perché alla stessa ora si correrà anche in altre città, a Roma per esempio (ma nella Capitale alle 5.58). Mezza di MonzaL’alba e la corsa, il risveglio che si fa largo in tempi rapidi e ti rimette in moto, ti carica prima di dare il via a una giornata piena di energia. Il senso di una corsa di poco più di 5k all’alba è questo, come girare la manovella di quelle automobili all’inizio del secolo scorso… Noi siamo l’auto, la corsa è la forza che gira quella manovella e noi, ancora, siamo quelli che la attivano. Attivi e passivi al tempo stesso. Il 530 è più una filosofia che un atto atletico. Non c’è nulla di estremo che non sia la voglia di sentire la città in un modo differente, di viverla e ascoltarla quando è ancora preda del suo breve, brevissimo sonno.

 

Io non sono esattamente l’uomo ideale per il 530, io a quell’ora dormo, perché la mia vita scorre su altri binari. E l’alba non è l’abitudine ma una rara e splendida, che mi godo soltanto in inverno, quando ho una corsa che mi costringe a partire presto da casa. In quei giorni, lo ammetto, spesso mi diverto ancor più del solito. Il coefficiente di difficoltà da poche ore di sonno si innesta alla perfezione nel mio bioritmo, anche se lo ammetto: adoro dormire. Però non potevo mancare almeno questa avventura con i Podisti da Marte, i marziani che a Milano stanno – chilometro dopo chilometro – parlando di corsa in un altro modo. Dopo la domenica con Elio (nella foto di Roberto Mandelli in maglia gialla alla mia sinistra, davanti c’è Fabio che si “sfama”…) e con altri 17 GRC purissimi… oltre a una ventina di soci… Che grande squadra

 

sotto la tonaca il pettoraleDON CAMILLO La 530 sarà una parentesi assolutamente spensierata in una settimana particolarissima, che mi riporta in maratona dopo 11 mesi (ultima a New York 2009) e con qualche acciacco. Non credo che sarà una mattinata semplice, perché ho corso male in questi mesi, perché sono stato male negli ultimi giorni. Ma la carica che sento nei miei tanti compagni di viaggio e di avventura, ne sono certo, mi porterà al traguardo indipendentemente dal tempo. Dal crono. Questa mattina ho sentito il mio don Camillo, alias don Marco: anche lui ha vissuto qualche travaglio in questi giorni, tra chiesa, libri, studi e allenamenti verso New York 2010. Ma è carico e non si ferma, se io vado a Berlino lui va a correre l’Ascoli-San Benedetto, una gara bella tosta a da 33,250 metri, un lungo spettacolare sulla strada verso la maratona negli Usa. Lunghezza e data perfetta per avvicinare la Grande Mela. E non saremo soli, perché anche Sky registrerà le nostre “imprese”. Peppone… alias il sottoscritto, sfrutto la professione, e da giornalista racconterò la 530 anche in video; lui, don Camillo, la gara se la correrà da protagonista, perché a quel che ho capito non sa proprio andar piano… anche se stavolta, credo, sarà costretto a frenare dalle difficoltà (viaggi e impegni) degli ultimi giorni. E anche al suo fianco ci saranno . L’obiettivo vero è correre NY, l’obiettivo è vivere l’avventura giorno per giorno e raccontarla ai ragazzi, a tutte le persone che abbiano voglia di ascoltare una storia fatta di passione e sacrificio, che mette insieme sport e fede, sudore e sorrisi. L’obiettivo è anche rilanciare, correrendo sino al 2011 e ovviamente partecipare alla maratona di Milano 2011.

LA SFIDA – Ma nel frattempo, tra una maratona e un allenamento, tra la presentazione di un libro e una riunione c’è spazio anche per un duello vero e proprio. Don Camillo e Peppone, don Marco e Manlio, uno contro l’altro, per una volta. Lo faremo a Fidenza, all’interno dell’ultima tappa di The Run (il circuito Gazzetta), il 24 ottobre. Lui è troppo veloce (e giovane…) perché io possa chiudere davanti a lui, ma fatta la tara ai nostri tempi io vincerò la sfida se riuscirò a contenere il distacco in un massimo di 8 minuti (alla fine il mio cognome ci ha dato una mano…) altrimenti dovrò arrendermi e pagare pegno. Cosa e come? Lo decideremo quel giorno, abbiamo tempo. Per ora vi dico soltanto di esserci, perché quel giorno sarà la festa del Gazzetta Runners Club – sia FIdal sia soci – ma anche del blog. Mandatemi una mail per segnalare la vostra presenza.



NOTA – E’ possibile commentare questo post anche sul blog di Manlio Gasparotto cliccando qui.

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