Sesta Domenica del Tempo Ordinario (Anno A)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.
Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».
(dal Vangelo di Matteo cap. 5 vv. 17-37)

oppostoUn fastidioso bastian contrario*: già qui potrebbe annidarsi il bulbo di quel cancro popolare che fra qualche anno Lo trafiggerà con chiodi, insulti e sputi. Della peggiore razza dei bastian contrari, tra l’altro: cioè di quelli che s’arrischiano di mettersi contro la Legge stessa. Che è la sorella malefica della tradizione, dell’eterno ripetersi, della stabilità da tutelare. Eppure Lui lo sa che la storia dell’uomo è la storia di un’educazione sempre fallita e sempre ricominciata. Chiedere a quelle vecchie anticaglie di Dio – registrate col nome di profeti – se è facile strappare fuori dall’animalità un germe di umano. Però c’è la legge, con i suoi pochi divieti elementari e stupidi: non fregare, non uccidere, non abusare dello stupido e della stupida, abbi pietà di chi approda col gommone e senza veste. Come se bastasse questo per arginare la dirompenza del Maligno scatenato. L’Italia insegna che la Legge è sempre un compromesso: tra il costume e la giustizia, la il selvatico e l’umano, tra Dio e Satana, tra la bellezza e il disgusto. Come oggi d’altronde: quattro giaculatorie e tre bestemmie, una confessione e due evasioni, un po’ di Cristo e tanta marmellata. L’uomo fa sempre un po’ di bene di fronte ai suoi simili per essere poi libero di fare del male nel segreto della sua stanza. Ieri era così, oggi sembra non essere diverso, domani sarà arduo immaginare un opposto. “E’ stato detto” (Mt 5,21) Tradotto: “non si discute, nemmeno per sogno, s’è sempre agito così”. Buonanotte, popolo dell’Antica Mentalità.
Disse più o meno così l’Uomo di Nazareth. Quattro passi appena dopo il Giordano e già inizia a soverchiare la Legge. Prima sottovoce, poi più forte, infine sotto la croce glieLo ripetono: “è stato detto che…”. E Lui prima in disparte, poi in fronte a frotte di uomini, infine davanti al sepolcro vuoto glielo ripete: “ma io vi dico…” (Mt 5,22). In quella piccola particella avversativa – “ma” – è nascosto il buongiorno di un’epoca umana tutta nuova. C’è la possibilità, ma non è detto che oggi siamo cittadini di quest’epoca dell’educazione. Però un dato è certo: mica è colpa di Cristo se dopo il buongiorno l’uomo se ne sta ancora sotto le coperte.
La Legge antica condannava, ammoniva e metteva sull’attenti chi teneva la passione dell’omicidio, dell’adulterio, del divorzio e dei giuramenti. Cristo snocciola questa Legge, le riserva uno sguardo, ma poi con un gesto di stizza và oltre, dritto all’estremo. Non solo l’omicidio ma “anche chi si adira con il proprio fratello”; non solo l’adulterio ma anche l’occhiolino voglioso e la bavetta alla bocca al passare di uno sguardo zingaro; non solo il giurare il falso sarà abominevole ma il solo giurare anche sui propri capelli. Immagino scribi e farisei, appena dietro la ciurma di apostoli sbigottiti, gridarGli: “Esagerato!”. Immagino oggi, sul sagrato della chiesa di quartiere, i figli degli scribi e dei farisei si regaleranno pettegolezzi domenicali e ricette squisite: quali dei due siano più folli sarà l’Altra Storia a raccontarcelo. Per ora ci basta la lezione esagerata dell’Uomo dei Vangeli: non ci può stare grandezza dove non c’è passione. E la passione, in un mondo di imbecilli dagli spiriti molli e flacidi, è quasi sempre la sorella gemella dell’esagerazione.

La merda esce dal corpo, sparisce nella fossa e impingua gli orti e i campi. ma ci sono tanti ben vestiti signori così pieni fino alla gola d’un’altra specie di sterco che il fetore esce, insieme alle parole, dalle bocche invano sciacquate e risciacquate. E quella feccia non scende nei destri sotterra ma insudicia la vita di tutti, ammorba l’aria, imbratta anche gli innocenti. Da questi uomini escrementizi dobbiamo star lontani anche se si lavano dodici volte al giorno: le insaponature della pelle non bastano se il cuore manda in su pensieri pestiferi. Il vuotator di latrine, se non pensa al male, è senza confronto più pulito del ricco che, mentre sguazza nell’acqua odorosa della sua tinozza di marmo, medita qualche nuova fornicazione o soverchieria.
(G. Papini, Vita di Cristo, Vallecchi Editore)

Che poi ha detto la cosa più elementare: l’erbaccia va estirpata alle radici. Dall’ira si passa alle parole, dalle male parole alle percosse, dalle percosse all’omicidio: dall’ira all’omicidio. Ciò che conta per Lui è sempre l’intenzione. Eppure quando la cancrena minaccia, anche l’imbecille si fa segare le gambe pur di salvare il resto: cosicchè ciò che per il corpo è normale amministrazione, per l’anima pare sempre mostruoso sacrificio. Oggi pensateci prima di premere play e sibilare: Lode a te, o Cristo!


* “Bastian contrario” è un’espressione idiomatica della lingua italiana. Nell’italiano colloquiale viene chiamato bastian contrario chi assume per partito preso le opinioni e gli atteggiamenti contrari a quelli della maggioranza.

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