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Una volta che le norme sono divenute ufficiali, l’entusiasmo ha superato diffidenze e perplessità. Non restava che una cosa da fare. Cercare la collaborazione: una collaborazione più estesa, stavolta.
Alla chiamata, hanno risposto “presente”. Hanno tra i 15 e i 65 anni, più o meno. Sì, perché, al plotone di animatori (ricco quanto gli anni precedenti), quest’anno, è stato necessario affiancare una più massiccia adesione di adulti volontari, che si occupassero del bar, degli spazi dell’oratorio, che abbassassero il rapporto tra adulti e minori e che aiutassro a garantire il distanziamento e il rispetto delle norme. Questo chiedevano le norme.
“Summer Life” è stato il nome proposto dalla FOM (Fondazione Oratori Milanesi) per questa nuova modalità di grest residente, che voleva offrire, almeno fino al limite di capienza, la possibilità di tornare a divertirsi e giocare coi coetanei, per tutti i ragazzi da 6 a 14 anni.
Sono stati necessari creatività, buon senso, generosità e, forse, un pizzico di follia, dal momento che, in pochi, a Milano, hanno garantito divertimento, catechesi, gioco e socialità responsabile ai minori iscritti, per 7 settimane di fila, 5 giorni su 7, dalle 8 alle 20, suddivisi in 3 turni.
Forse, è stata proprio questa follia a spingere prima un consigliere di zona, Alessandro Bramati, accompagnato dal decano, don Luciano Sala e, successivamente, lo stesso sindaco di Milano, don Luciano Sala, a visionare come fosse stato possibile.
All’inizio, non è stato così facile, in effetti, anche per la consapevolezza di avere addosso gli occhi di tutti. Ogni direttiva seguita scrupolosamente, sicuramente anche di fronte allo spauracchio “se si ammala qualcuno, qui si chiude tutto!”. E allora, tra igienizzante e mascherina, era più la tensione che le risate. In segreteria, però, come dietro ai cancelli dell’entrata (diversi da quelli dell’uscita), c’era il sorriso di Paola, percepibile anche e nonostante la mascherina: a lei l’onere e l’onore di occuparsi di tutta la burocrazia, in senso (iscrizioni, foglio di certificazione di buona salute di bambini, animatori ed adulti responsabili, così come del triage quotidiano, prima dell’ingresso di ogni persona). Una presenza discreta ed efficiente, che ha sempre saputo far rispettare ogni regola, con un sorriso sincero, anche quando la stanchezza si faceva sentire.
Giocare a calcio era vietato; ma si poteva forse proibire ai bambini di giocare con una palla? Soluzione doppia: far indossare loro enormi bolle, per potersi divertire in sicurezza (piccolo inconveniente: di pomeriggio, sotto il sole, la sauna era assicurata), così come calcio tennis in palestra. Ogni gioco igienizzato alla fine di ogni attività e i gruppi ristretti consentivano, al contempo, pulizia e controllo stringente.
Quando il caldo si faceva più insistente, la “pergola della delizia” garantiva frescura e ristoro: sotto la sua tettoia, giochi in scatola per tutti i gusti, accuratamente igienizzati dopo l’uso coi raggi UV della lucidatrice da gioielli.
Nei momenti in cui i ragazzi erano tutti assieme, poi, le X sui gradoni delle tribune (nel campo da calcio, in esterno, oppure, in palestra, se pioveva) continuavano a custodire le distanze tra loro. I giochi con l’acqua, a debita distanza, consentivano di togliere, sotto controllo, la mascherina.
Da una parte il buon senso, dall’altra il rispetto delle norme hanno consentito di programmare giochi ogni volta diversi, spesso a tema, per proiettare i ragazzi in un mondo nuovo, divertente, spensierato, nel tentativo di ridonare loro quelle spensieratezza che i tanti mesi chiusi in casa poteva aver tolto loro.
La prima settimana, i bambini erano pochi. A poco a poco, però, la fiducia, reciproca, è aumentata. Si è arrivati al massimo della capienza consentita, in proporzione ai metri quadri disponibili (circa un terzo, rispetto al solito). Le squadre sono aumentate, i giochi si sono diversificate ed ogni spazio dell’oratorio, cn ferrea turnazione, è tornato ad essere abitato. Rigida la sorveglianza, ma morbido lo scivolo d’acqua che ha divertito i bambini (e gli animatori!) sotto il sole cocente.
Dopo sette settimane, il bilancio non può che essere positivo. Lo dicono i sorrisi dei ragazzi, che non volevano più andare via, e che chiamavano a gran voce gli animatori che erano rimasti loro nel cuore. Eh sì: nonostante il generoso entusiasmo degli adulti, grazie al quale è stato possibile realizzare una nuova modalità di oratorio estivo, è necessario fare una menzione particolare per la bellissima squadra degli animatori. Si tratta di adolescenti, dai 15 anni in su, che si sono messi in gioco, hanno accettato le correzioni e si sono resi disponibili ad offrire, gratuitamente, il loro tempo per 12 ore al giorno, 5 giorni su 7, per 7 settimane (roba da protesta sindacale!). Sì, magari c’è stato qualche mugugno, qualche inadempienza, qualche segno di stanchezza. Tuttavia, anche la sola presenza, così prolungata nel tempo, è una fedeltà gioiosa e responsabile, un dono generoso di giovinezza, d’entusiasmo, di creatività, che non è scontato, né banale e che ha avuto, come contraccambio, innanzitutto la gioia e la gratitudine dei più piccoli. Prima di dire (o, anche solo: di pensare) che i ragazzi non siano capaci di altruismo, che siano chiusi in se stessi e nel loro mondo, incapaci di vedere le altrui esigenze, l’invito è di pensare a quest’esperienza, per cui 30 adolescenti, coordinati da tre-quattro giovani, sotto il vigile sguardo di don Davide e di Simona, hanno donato il loro tempo, per far divertire e crescere i più piccoli.

Con tutte le storture possibili ed i suoi difetti, anche questa è una piccola pagina che mostra come, pur con tutti i suoi limiti, quando serve, la Chiesa c’è. A volte, ingenuamente ottimista. Altre, ai limiti dell’anacronismo.
Eppure, se non si stancherà di indicare agli uomini la via del Cielo, rimarrà utile come una fontana ai lati di una strada assolata: non potrà offrire altro che acqua fresca, a chiunque si avvicini. L’unica cosa necessaria, per chi ha sete.

 

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Ricompensati dall’entusiasmo e dai sorrisi di grandi e piccini, l’oratorio aprirà nuovamente i battenti, dal 31 agosto al 11 settembre, con le modalità messe in atto a giugno e luglio.

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