È particolare di pittore: «Dopo che la folla ebbe mangiato». Cioè, dopo che si era consumato il miracolo di Cristo, l’ennesimo. Anche una delle figuracce
Sei giorni dopo. Per chi ha mira basta un colpo solo: «Li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli» (Mc 9,2).
Come un’eterna sorpresa: ecco come ama annunciarsi il Dio cristiano. Non «un Dio cattivo e noioso preso andando a dottrina», uno di quelli che «come
Il miracolo – quello che ancor oggi rabbuia e consola – è l’incontro tra la sua carità infinita e la mia povertà, infinita pure lei.
Il suo posto è tra i poeti, laddove il fare-poesia non è trastullarsi all’ombra di parole ricamate a mo’ di vezzo ma una creazione vera
La cosa suona assai strana, eppure dev’essere accaduto proprio questo: che nemmeno Cristo – dopo esser venuto al mondo e, ancor più, dopo essersi messo
Il grado d’irritazione causato da questa pagina del Vangelo è direttamente proporzionale alla fascinazione che abita le labbra di chi l’ha pronunciata, l’Iddio dei Vangeli.
Per troppo tempo ci siamo fidati dei proverbi: perché un proverbio è tanta-roba concentrata in poche parole. “Lo dice il proverbio” è la frase con
A confessare che miglior forma di testimonianza dell’esempio non c’è, è la gente. S’aggrega, stavolta, anche Cristo: quello che «ho avuto fame e mi avete
Esagerazioni che, da sole, rendono pazzo il cuore. Pare proprio che, senza esagerazione, nel Vangelo, non possa esserci gioia: neppure amore. Eccola qui l’ultima: non
Gemellato con 
