Loro non lo potevano immaginare: una volta che il dente di Dio ha morso un cuore, non mollerà mai più la presa. Loro conoscevano i denti dei pescecani, la buriana marina, le insidie del lago, le danze dei cavalloni: pensavano di avere già visto tutto. Non sapevano nemmeno chi fosse quell’Uomo che, dalla riva, li aveva messi nel mirino: figurarsi se potevano sapere che, di mestiere, trovasse il tempo per gli altri. Fatto sta che, «stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate sulla sponda». Li vide Lui, prima che lo vedessero loro. Li vide, soprattutto, nel momento del fallimento: depressi, senza pesci perchè la notte era stata pitocca come mai. Accostati anche loro, non solo le loro barche: affievolito lo sguardo, logore le forze, venuta meno la passione di un mestiere tramandato di generazione in generazione. Vide ch’erano ridotti all’amarezza e capì che quella era l’occasione giusta per selezionare i soci migliori e metter su cooperativa: a saperci fare, è nel momento della svalutazione che chi ha intuito investe, per poi rilanciarne le quotazioni. Come pescatori, quei pescatori, non valevano granchè: non pescare, per un pescatore, è il fallimento più terribile.
Al mercato del pesce tenteranno il doppio-gioco per non chiudere anche il bancone: “Pesce fresco! (Com’è andata? Bene, grazie!) Pesce appena pescato! Ultime acciughe: quattro branzini al prezzo di due”. Furono i loro sorrisi a fregarli: l’Anonimo, da lontano, si era accorto che erano sorrisi chiusi, tipo quelli che uno indossa quando vuole insabbiare la sua amarezza, senza doverla spiegare. Ma a lui non dovevano spiegargliela: gli era già chiara la situazione. Giusto il tempo di prendere la mira, ed eccolo: «Salì in una barca, che era di Simone». Non gli è possibile, standosene a debita distanza, operare nulla in quella situazione: è solo entrandoci, salendoci, che capirà il daffarsi. Come un chirurgo onesto che, di fronte ad una lastra nebulosa, non rasserena appieno il paziente angosciato: “Dovrebbe essere così, ma devo aprire per vedere che cosa ci trovo dentro. Poi vedremo il da farsi”. E’ necessario aprire, salire, toccare, ascoltare, entrare: tutti verbi di mani in pasta, senza nessuna distanza, con il rischio altissimo di venire contagiati. Però, o si fa così o niente: «Lo pregò di scostarsi un poco da terra».
Non fece chissà che cosa, fece la cosa più semplice e preziosa che l’uomo possa fare ad un altro uomo: prestò loro la sua attenzione. Fu così che, ospitato sulla barca, alzò l’asticella chiedendo loro un anticipo di fiducia: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Da lontano li vide accostati, da vicino ne apprezzò la lealtà: «Abbiam faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla». Non se la sentirono di dirgli “tutto bene, grazie!”, perchè c’è di peggio che non pescare niente: è andare a dire in giro che hai le reti piene mentre sai bene che sono vuote. Tristi, introverse, preoccupate. E la loro correttezza venne premiata con «una quantità di pesci, le loro reti quasi si rompevano». Di fronte a quella richiesta, Pietro mise da parte l’arroganza e accettò che ci fosse qualcuno che ne sapesse di più: «Allontanati da me peccatore!» Fu così che «ciò che mi sembrava amaro, fu cambiato in dolcezza d’anima e di corpo» (san Francesco).
E che una ciurma di pescatori, sull’orlo del collasso, venne pescata da uno che, tutt’al più, ne capiva di carpenteria. A fregarli fu l’attenzione che riservò loro nel momento del grande fallimento: puoi anche dimenticare ciò che ti è stato detto, ciò che tu hai fatto, ma le persone non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire. Non li umiliò chiedendo loro di cambiare mestiere, di diventar altro da ciò che erano. Lasciò che rimanessero pescatori, ma cambiò la destinazione d’uso delle loro vite vite: non più di pesci, ma pescatori di uomini. Rischiarono di farsi ridere dietro dalla gente, ma “ogni tanto è necessario rischiare di perdere per vincere” avrà pensato Pietro. Fu così che «lasciarono tutto e lo seguirono» (cfr Lc 5,1-11).
E, seguendolo, trovarono tutto quello che nei libri avevano sottolineato.
(da Il Sussidiario, 5 febbraio 2022)
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono (Luca 5,1-11).
Editoriali del Tempo Ordinario
II^ Domenica del Tempo Ordinario, Sia fatta la tua libertà, 15 gennaio 2002
III^ Domenica del Tempo Ordinario, Alla fine è sempre all’improvviso, 22 gennaio 2022
IV^ Domenica del Tempo Ordinario, Amici capricciosi, 29 gennaio 2022