Dolorosi, piacevoli, vividi, pericolosi. I ricordi sono la scatola nera della nostra storia e ciascuno di noi ne ha bauli pieni nel proprio cuore. Ricordare è portare nel cuore e si vive di ciò che si ha nel cuore. Incamminarsi nei sentieri dei ricordi significa attraversare volti, voci, mani, panorami, musiche, sapori. Mari agitati e passeggiate sulle acque. Spazi di rimozione forzata, spazi di alterazione, spazi di confusione. Di deserto e di solitudine. Ogni ricordo -anche il più doloroso- é un grande maestro silenzioso che ci dá la possibilità di riscrivere intimamente gli avvenimenti della nostra vita, di correggerne il tiro, di applicarci su i puntini di sospensione. Il ricordo é la risorsa primaria di una testimonianza, qualcosa per cui rendere grazie, l’eco della vita che si mischia ad altre vite e diventa memoria. Individuale, storica, collettiva. Il ricordo dello Spirito -come le madri indaffarate la domenica mattina- sposta le tende, spalanca le finestre per farci godere dei raggi benefici dell’oggi.
Ricordare, dal latino re-cordis, ripassare dalle parti del cuore.
É ciò che fece Gesù quella sera: (ri)passò dalle parti del cuore. Setacciando cuori e farina- seduto a capotavola- ripassò. Di lì a poco sarebbe stato interrogato (cfr. Gv 18, 19), come anche i suoi. Un tradimento appena avvenuto, un rinnegamento prossimo. Ripassò la sola cosa che mai ci si stanca di imparare: l’Amore. Tavoli che diventano banchi, piatti che diventano libri, carta, Carne, Pane, Parola. É la Scuola dell’Amore: nessun teorema, nessun comando. Comandamento, semmai. Come a dire: «Mi raccomando, ama… ». Ricordati di amare, perché se (Mi) ami sarai capace di custodire tutto ciò che ho detto, la mia Parola. Sarai capace di amare come amo Io e sarai capace di vivere come ho vissuto Io; e compirai opere più grandi di quelle che ho compiuto Io (cfr. Gv 14, 12). Se Ami Me, il Padre ti amerá (cfr. Gv 14, 21b).
Il Padre, soggetto del Figlio. Il Figlio, coniugazione del Verbo (essere: IO SONO). Tu, complemento oggetto di questo Amore, che procede dal Padre e dal Figlio. Che si tramanda, di generazione in generazione, e che vuole diventare dimora nel cuore dell’uomo. Dio vi abita nella misura in cui ci si conforma alla Sua Parola e la si mette in pratica. Il Verbo incarnato vuole farsi ancora carne. Dentro quel tu. Ad una condizione, dettata non da Dio, ma da noi stessi: rispondere incondizionatamente a questo Amore incondizionato. Se tu. Non se Dio.
«Occorre ascoltare e prendere appunti… Prendi un post-it!»
Lo Spirito Santo penserà a scriverci su, di volta in volta, ciò che é bene ricordare: “Lo Spirito Santo vi ricorderá tutto ciò che io vi ho detto (cfr. Gv 14, 26b)”. Per mezzo dello Spirito Santo la memoria diventa memoriale. Ricordo vivo, tempo sempre presente. Non un semplice richiamo alla mente, ma un’attualizzazione dinamica e sempre nuova della Presenza di Cristo nel cuore dell’uomo e dell’umanità.
Stamattina sulla mia scrivania ho trovato un post-it, c’era scritto: “Non sia turbato il tuo cuore e non avere paura”. Dio é così, ti legge dentro e poi scrive fuori, dovunque. Su qualsiasi supporto: automobili, insegne pubblicitarie, carrelli della spesa, display di cellulari. Post-it. Quello che hai bisogno di ricordare, troverá sempre il modo di fartelo sapere.