La prima parte dell’Ave Maria rassomiglia ad un panno cucito: la bellezza, nel mentre la si cuce, genera bellezza. Preghiera. C’è un saluto di arcangelo – «Ave Maria, piena di grazia» – rivestito col complemento di compagnia più intimo che esista: «Il Signore è con te». Il seguito l’ha aggiunto Elisabetta, la cugina di Maria: «Tu sei benedetta fra le donne», anticipando ciò che l’uomo ancora non riesce a scrutare nelle foschie del presente: «Benedetto il frutto del tuo seno, Gesù». Il saluto, un omaggio, la benedizione: gesti semplici, scarni, elementari. Le cose che trattengono il mistero non hanno spettacolarità, brillano di luce povera. Illuminano i contorni delle cose, i bordi delle persone, il cuore del mistero. È dal IV^ secolo che si prega così l’Ave Maria. Mille anni dopo, inizio del XVI^ secolo, l’invocazione s’allunga: «Santa Maria», aggiungono. È questo il tema della V^ puntata del programma Ave Maria, in onda su TV2000 martedì 13 novembre, alle 21.05: «Santa Maria». Ma che cos’è la santità?
«Molte volte – scrive papa Francesco nell’esortazione Gaudete et exultate – abbiamo la tentazione di pensare che la santità sia riservata a coloro che hanno la possibilità di mantenere le distanze dalle occupazioni ordinarie, dedicando molto tempo alla preghiera. Non è così». Non è affatto così: santi lo si diventa abitando con amore nelle cose feriali: alla lavatrice, al tornio, in fabbrica, in sala operatoria. A casa: ne era certa Mariacristina, la moglie di Carlo Mocellin (nella foto in alto). Alla nascita di Riccardo, il loro terzo figlio, ritorna a farle visita un male incurabile. La scelta è tra due alternative: o lei o il figlio che sta per nascere. «Caro Riccardo, tu devi sapere che non sei qui per caso – scrive la mamma al suo bambino -. Il Signore ha voluto che tu nascessi nonostante tutti i problemi che c’erano». Lei, dunque, ha già fatto la sua scelta: «Ricordo il giorno in cui il dottore mi disse che avevo un tumore all’inguine. Come reazione ripetei più volte: “Sono incinta! Sono incinta! Dottore, sono incinta!”» I veri cristiani, è la storia di questa donna, non nascono in una giornata: Dio li forma a poco a poco, lungo tutto lo scorrere della vita. Poi, quando giunge l’ora, li dona al mondo come segno di scandalosa consolazione: «Per far fronte alle paure di quel momento ci venne data una forza smisurata di volontà di averti. Mi opposi con tutte le mie forze al rinunciare a te, tanto che il medico capì tutto e non aggiunse altro». Vita e morte si sono guardate in faccia, sfidate: anche la morte capì che la vita aveva stravinto. Oggi, Mariacristina è sulla rotta del Cielo: è serva di Dio. Il suo segreto è bambino: «Il mio posto è nel semplice, nell’abitudinario, ci diceva» mi confida Carlo.
Una sorta di santità della porta-accanto, dunque. Come quella delle “suore del ponte” di Trieste (nella foto in basso): le chiamano così perché sono così donne-di-ponti da aver preso casa in prossimità di un ponte. Tutto torna, s’illumina. Le guardi mentre stanno al lavoro e t’appare davanti una schiera d’angeli silenziosi che entrano nelle case di chi ha bisogno, lavorano con pazienza, accudiscono, aiutano e poi, in silenzio, tornano in convento. Entrano, s’arrabattano, escono in punta di piedi: loro credito è aver lasciato quel pezzo di umanità un po’ meno bisognoso di come l’hanno trovato. Nate dall’incontro tra due uomini di Dio – padre Etienne Pernet e don Luigi Giussani – le Piccole Suore dell’Assunzione sono il welfare che funziona bene, da Dio. A sentirle parlare, parlano poco, la santità è cosa facile: «Noi siamo solo dodici povere donne, fa tutto Dio». Dodici erano anche i primi uomini di Galilea, però. A contare non è il “quanto” ma il “come”.
“Cercate mio Figlio laddove vivete!”: è il monito di Maria. Nessun viaggio chissà-dove: cercare Dio è lasciarci cercare da Lui. Eppoi i santi non sono le persone meno difettose ma le più coraggiose. Giacché per essere santi bisogna avere perso completamente la testa. E, poi, mettersi a fare le cose normali.
(da Maria con te, 10 novembre 2018)
{youtube}sSDPC9gkejc{/youtube}