L’appuntamento, quei due viandanti diretti verso Emmaus, se l’erano fissati fissato nella piazzetta della città della delusione: “Ti va se partiamo stasera, Cleopa? Qui non ha più senso rimanere. Andiamo!” Cleopa, con un flebile cenno del capo: “Andiamocene, amico. In quale delusione ci troviamo: nella mia oppure nella tua?” Quella sera c’era l’imbarazzo nella scelta delle delusioni: «La storia dell’uomo e di Dio è una storia di delusioni reciproche» scrisse Emile Cioran. Erano giorni – i giorni della Settimana Santa e disgraziata – che Cleopa, l’amico e gli altri amici respiravano un’aria strana: un’aria di quiete prima della tempesta, di resa dei conti, di temporali in arrivo su tutto il fronte della Palestina. “C’era un che di strano nell’aria – confidò l’altro viandante a Cleopa mentre imboccavano la strada -: è che nessuno è mai pronto all’impatto”. Non erano gli unici, poi, ad essere delusi: la vita è la somma delle delusioni collezionate. Il compagno di strada, più pragmatico, tirò una sua conclusione: «Che centomila abbiano avuto delusioni, diminuisce forse il dolore di chi viene deluso?» (C. Pavese). Per loro, la loro era la più grande delusione mai capitata nella vita: “Non è tanto questione che mi manca toccarlo, parlargli, stargli appresso. Mi avesse detto che andava a vivere in Sri Lanka, il mio cuore sarebbe in festa. Non è la distanza ad allontanarmi da quell’Amore: è proprio la delusione, amico. Non so che farci”. Fino ad allora, quei due uomini, avevano riempito i loro occhi di cose belle. Prima di andare a sbattere contro quella delusione.

Glielo dissero anche a quel malcapitato che, per strada, s’infilò come u’anguilla dentro il loro cuore dolente: “Gente, cos’è tutta questa sfiga che vi siete attaccati addosso?” Sembra tutto facile, per quell’ultimo arrivato. Per loro, invece, è una questione di morte del cuore: «Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele», gli dicono, evitando forse d’insultarlo: «Tu solo sei così forestiero da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?» Lui, ch’è Maestro di seduzione, non battè ciglio. Anzi: allargò ancora di più la delusione: «Che cosa?» Cleopa e il suo amico erano lì per lì per mandarlo a quel paese, non avevano tempo da perdere con chi manco sapeva quello ch’era sulla bocca del mondo intero: “Ma dove cavolo vivi?” avrà bisbigliato, con un breve moto di sguardo, l’amico senza nome. La delusione aveva spezzato in loro un qualcosa del quale ne fece le spese il primo che si avvicinò. Lui tacque e si ripetè il mantra che l’accompagnò mentre stava scalando la collina del Golgota, solo qualche giorno prima: “Nervi saldi, Gesù: a volte, per vincere, bisogna correre il rischio di perdere!” Se lo ripetè con voce bassa, non lo disse a voce alta perchè sapeva che le cose belle hanno il passo lento. E le cose belle non succedono senza prima aver pagato il prezzo alla delusione. A Cleopa, comunque, mancava solo questa per sentirgli il mondo crollare addosso: “Con questa, ho completato l’album della delusione: ce le ho tutte adesso”.

Il terzo (incomodo) li lasciò parlare, sfogarsi, confidarsi, maledirsi la fiducia riservata a quell’Amore così eclettico da spaccare il mondo in due: a favore, contro, senz’altre vie di mezzo. “Ci siamo caduti come dei fessi- «noi speravamo» – ma tu credici: non era possibile fare altrimenti. Aveva dell’irrazionale quel suo modo d’amare. Non lo si poteva rallentare il battito del cuore quando lui lo intercettava” gli giurano continuando a camminare mesti. E non s’accorgono, delusi come sono, d’essere stati (re)intercettati: è che la vita, per insegnarti le cose belle, spesso sceglie il modo peggiore, quello più assassino. Li lasciò sfogare fino alla fine: fece benissimo, a Cristoddìo, tastare il polso della situazione. Non accelerò, tutt’altro: fece prendere il suo ritmo al loro. Da quella loro frustrazione sentì aumentare la sua stima verso quei due: ci sono anche delusioni che fanno onore a chi riuscirà a viverle senza volerle nascondere. Poi, all’improvviso, il cuore si surriscalda: “Cleopa, sento un certo calore qui (e si indicò il petto). Che sia un principio d’infarto?” Cristo, sornione, ha già in pugno il loro cruccio: «Stolti, tardi di cuore!» All’osteria, Cleopa: “Non ci posso credere: è Lui!” L’altro: “Altro che infarto: e meno male che questo non sapeva nulla”.

(da Il Sussidiario, 22 aprile 2023)

Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane (Vangelo di Luca 24,13-35).

Editoriali della Quaresima e della Pasqua 2023
Mercoledì delle Ceneri, La quaresima della scimmia, 22 febbraio 2023
I^ Domenica di Quaresima, Tentazioni per colazione, 26 febbraio 2023
II^ Domenica di Quaresima, (non) spegnere la luce, 4 marzo 2023
III^ Domenica di Quaresima, Mezzogiorno di fuoco, 11 marzo 2023
IV^ Domenica di Quaresima, I macellai e l’oculista18 marzo 2023
V^ Domenica di Quaresima, Lacrime e calcare, 25 marzo 2023
Domenica delle Palme, Come pulcini smemorati, 1 aprile 2023
Giovedì Santo, Il piede di Pietro, 5 aprile 2023
Venerdì Santo, Giuseppe e Nicodemo cuori di leone, 6 aprile 2023
Sabato Santo, Le braci di Maria, 7 aprile 2023
Domenica di Pasqua, Le (ma)donne dei piedi, 8 aprile 2023
Lunedì dell’Angelo, La brocca e il catino di Vladislav, 9 aprile 2023
II^ Domenica di Pasqua, Cristo troverà sempre il finale migliore, 15 aprile 2023

3 risposte

  1. Grazie don Marco le tue parole mi hanno riempito il cuore ❤️ come ai discepoli di Emmaus oggi anch’io ero proprio delusa….. poi dopo aver letto i tuoi commenti ho una Gioia 💗 che mi fa’ battere il cuore 💓

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