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Mio nipote è andato a vedere una mostra di presepi coi nonni e col suo fare ingenuo e curioso da bambino di 4 anni e mezzo, osservando la scena dell’Annunciazione di Maria, ha chiesto: “Ma nonna, anche alla mia mamma è comparso un angelo prima che io nascessi?”. Domanda teologica di alto livello. Contemplando i brani dell’Avvento e del Natale, la domanda pare più che lecita. Sogni e angeli rivelano la predilezione di Dio per gli uomini, il Suo anticipare i nostri desideri e renderci complici e protagonisti della e nella Sua Storia. Il Cielo che viene ad abitare la Terra. Maria, Giuseppe, Zaccaria, i pastori. Tutti loro ricevono una visita, l’ annuncio di un Mistero che prenderà carne e forma. Vengono raggiunti da una buona notizia, dalla gioia, prima ancora di vedere dipanarsi davanti ai loro occhi, giorno dopo giorno, la Storia della Salvezza.

E allora mi lascio provocare e scavare dentro dalla domanda posta da un quattrenne. Che annuncio ho ricevuto? L’ho saputo ascoltare, riconoscere? Che sonorità ha? Come ha cambiato la mia vita?

Sono annunci che avvengono nel quotidiano, tra i rumori del tram tram, infilati tra una spesa e una lavatrice, spesso quando ci sembra di essere al buio, come accadde ai pastori. Spesso in una condizione di povertà, di sterilità, terreno fecondo per poter vegliare, attendere. Eppure ciò che è annunciato nel buio, una luce nella tenebre, diventa germoglio di speranza, non capito inizialmente, intuito solamente, sorprendente, da lasciare senza parole. Maria è capace solo di porre un quesito all’angelo, nulla più. È al sorgere del sole che diventa visione e compimento.

Per mia cognata, la prima ecografia fu annuncio di sorpresa fuori schema.
Maria e i pastori, subito dopo, si alzarono, partirono, testimoniarono. La visita dello Spirito Santo (ri)mette in moto la vita, opera azioni pasquali in una nascita, avvolge di luce, è già compimento che si attua. E lascia tracce indelebili dietro di sè e nelle vite attorno. Maria va a contemplare di persona il segno che lo Spirito Santo ha impresso nel grembo della cugina, i pastori adorano un bimbo-segno in una mangiatoia.

L’annuncio di un amore gratuito e stabile, come quello di Maria, di una grande gioia, come quello dei pastori, sono i segni chiari e incontrovertibili della continua e grande fedeltà di Dio per noi che ancora una volta ci sceglie. Forse non vedremo angeli (come farò a dirlo a mio nipote?!)ma siamo certi che ancora una volta Dio sceglie di venire ad abitare dentro di noi, perché ci alziamo, partiamo e diventiamo segno a nostra volta per “tutto il popolo”. 


Fonte immagine: Salcher.com

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