bugiardino
Ha deciso tutto da Sè. Prima approderanno a destinazione gli amici, poi giungerà Lui e s’aggregherà loro: «Li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi». Il che, fatti bene tutti i conti, è di una rischiosità matta: il Re verrà accolto, prima ancora che per come è davvero, per come si saranno presentati gli amici. Sarà questa la conseguenza prima della disfatta o della conquista del Cristo-condottiero. “Non è assolutamente Cristo il problema – ha lasciato scritto qualcuno nel banco di una chiesa -: a crearmi problemi è il suo fans-club”. I primi Dodici, ai quali oggi se ne aggregano «altri settantadue»: è l’ambasceria coordinata dal Cristo stesso, quella che sta sempre sulla rampa di lancio, pronta ad attaccare Satana per le strade del mondo. Le sue, prima ancora che parole di Maestro, sono le istruzioni d’uso del Regno dei Cieli scritte apposta per i primi praticanti. “Istruire” è verbo che presuppone un’ignoranza di base: un uomo senza istruzione è una città senza la corrente elettrica, mondo al buio. L’istruzione è, dunque, un costo: se pensi che l’istruzione sia costosa – è il ragionamento del Maestro -, prova per qualche tempo l’ignoranza. L’uso, poi, è lo scopo dell’istruzione: “usare” è verbo di manualità, ha spirito d’accensione, è materia di movimento. Il Dio-ricamatore cuce assieme l’istruzione e l’uso e, per i suoi amici, redige le istruzioni d’uso del Regno dei Cieli: «Non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada». Ciò che conta sarà annunciare il Regno: un giorno, poi, annunciandolo, scopriranno che lo scopo di questo che-gioco-non-è sarà d’apprendere le regole nel mentre le insegnano ad altri, per strada: «Il maestro apre la porta – dicono i cinesi -, ma tu devi entrarci da solo». In materia, siam tutti apprendisti in un mestiere dove non si diventerà mai maestri: benvenuti nella nuova stagione, quella del Regno.

La prospettiva, poi, non è che sia delle più lusinghiere: «Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi». Il lupo è scaltro, l’agnello è ingenuo: apparentemente. Sia tutto chiaro all’inizio, comunque: nessuno si illuda che andare dietro a Cristo significhi sistemarsi la vita. Tutt’altro: porte sbattute, sorrisetti ironici, riverenze di circostanza. Nessuno si aspetti una croce tutta per sé ma tantissime piccole croci, quelle che sfiancano più d’una croce sola: quelle al cui confronto, almeno, la Croce di Cristo è stata un colpo-secco. Costretti ad uscire di casa per andare, dunque: il Maestro si farà da parte, altrimenti costoro non inizieranno mai a prendersi cura della propria parte: «Tristo è quel discepolo che non avanza il suo maestro» scrisse Leonardo Da Vinci. L’unica notizia che dovranno annunciare – «E’ vicino a voi il Regno di Dio» – così, di primo acchito, sembra non trattenere un’attrazione all’altezza delle speranze che nutrono in cuor loro. E’ per questo che andranno a spasso per il mondo svestiti, scalzi, famelici: non da soli, però. Andranno a conquistare l’umanità «a due a due»: in compagnia, l’uno il bastone dell’altro, cuori che s’incoraggeranno a vicenda. Senza tutto, non senza amici: la vera preoccupazione di Cristo è che in ogni casa la luce rimanga accesa.

Osservate pedissequamente, le istruzioni d’uso garantiscono un corretto funzionamento alla materia, al materiale in questione: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome» (cfr Lc 10,1-20). Lui lo sapeva, ma loro tornano tutti tronfi per dirglielo: “Che spettacolo, Rabbì: le strade si aprono tutte, basta parlare di Te!” Altri giorni, invece, nessun profitto arriverà loro: saranno i giorni nei quali invece che fare strada a Lui tenteranno di farsi strada usando Lui: che ognuno si scelga la destinazione. Per chi deciderà d’andargli appresso senza illusioni, l’assicurazione è ai massimi storici: «Nulla potrà danneggiarvi». Capita di tutto quaggiù, anche che qualcuno ignori le istruzioni d’uso dicendo: “Tanto so già come funziona”. Capita di tutto anche attorno al Cristo. «Pregate, dunque!»: che nessuno sia così borioso d’andare per conto suo, ignorando le istruzioni d’uso.

(da Il Sussidiario, 6 luglio 2019)

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. 
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli» (Luca 10,1-20)

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