Come Saulo di Tarso che, capitolato alla Grazia, divenne Paolo, l’Apostolo delle Genti.
Se non fosse già successo due millenni fa, verrebbe quasi da domandarsi, come il buon Zaccaria, come sia possibile («Come potrò mai conoscere questo?», Lc 1,18).
Questa è una storia che viene dal Sudan e, a partire dalla rivista cristiana Pro Christliches Medienmagazin, tramite i media tedeschi, si sta diffondendo, anche tramite il libro scritto dal protagonista, in cui quest’ultimo ci racconta la propria storia e la propria esperienza.
«Ho viaggiato nel Sudan inseguendo la jihad musulmana assieme alla mia famiglia, ricca e benestante, che mi ha insegnato i dettami del Corano, odiando tutti gli infedeli» racconta, parlando della sua esperienza familiare, a testimonianza di come, più della precarietà delle condizioni economico – sociali, la crescita e l’educazione di un figlio è influenzata, più di tutti, dai valori che la famiglia gli trasmette, in modo diretto ed indiretto (è inevitabile, infatti, notare come, agli occhi degli educandi, vale più un atteggiamento di mille parole).
Tuttavia, non per questo, essa ha per forza l’ultima parola sulla vita di una persona. La varietà della vita e delle esperienze che, nel suo concatenarsi, possono dialogare con la creatura, se accetta di essere aperta agli interrogativi, sono in grado – talvolta – di cambiare il corso degli eventi.
Non si tratta di un’esagerazione, il cambiamento che lo ha coinvolto è stato assolutamente radicale, una vera rivoluzione: racconta, infatti, di come abbia agito in prima persona, giovanissimo, contro una compagna cristiana o come un suo zio (Khaled), che lavorava per i servizi segreti sudanesi, abbia ricevuto ordine di uccidere un leader cristiano.
Invece di eseguire l’ordine, ciò rappresentò l’occasione per lo zio di entrare in contatto con la Bibbia, tramutandosi, a propria volta, nel primo gradino, lungo la strada verso la conversione, percorsa dal nipote. Inizialmente, in verità, Eric è scioccato da come lo zio sia escluso dal clan, a seguito della conversione ed il dono, che lo zio gli fa, di una Bibbia, è vissuto dal protagonista come ghiotta occasione per poter riconquistare il parente alla fede islamica. In realtà, quel testo lo affascina.
L’ultimo passo è causato dall’incontro con la fede d’altri: il figlio dello zio Khaled va in coma per 4 settimane ed un gruppo di cristiani copti prega affinché si salvi. A fronte di questo avvenimento, gli è ormai impossibile l’indifferenza, nonostante sia ben consapevole che gli tocchi in sorte lo stesso destino dello zio: Eric, infatti, finisce allontanato da tutti i parenti, a partire dal padre. Non solo: catturato dai servizi segreti sudanesi, rischia la vita. A salvarlo sarà l’incontro con una donna cristiana tedesca, grazie alla quale si trasferisce in Germania. Da quel momento, si dedicherà ad incontri e convegni, per mettere in guardia dalla violenza ispirata dalla religione, ma senza demonizzare la religione in quanto tale.
Avendolo vissuto in prima persona, la speranza dello scrittore è, infatti, che, tra i musulmani, altri possano avere incontri che cambiano la vita, come ne ha avuto lui, tramite la disponibilità di persone capaci di farsi testimoni della Verità evangelica che hanno, a loro volta, incontrato.
Questa è la storia di Eric Yassir, che tutt’oggi vive in Germania, con sua moglie e suo figlio.
Una storia che non può lasciarci indifferenti, qualunque sia la nostra storia personale. Sicuramente, ci invita ad una schiettezza nei confronti di noi stessi, che è indispensabile innanzitutto agli altri: se, per una malintesa interpretazione del rispetto umano, rinunciamo a mostrarci integralmente per ciò che noi siamo, rendiamo impossibile un vero incontro, che può essere anticamera per una conversione. che, beninteso, può avvenire solo nell’incontro tra l’amore gratuito di Dio e la libertà degli uomini, ai quali Egli si rivolge in modo instancabile, da più di duemila anni.
A noi rimane un interrogativo, nel frattempo: riusciremo ad essere, oltre che credenti, soprattutto credibili, così da poter essere creduti, mostrando agli altri la bellezza del volto del Cristo?
Fonte:
IL SUSSIDIARIO – Islamico, persecutore di ebrei e cristiani, si converte: un miracolo l’ha salvato