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Caro Gigio Donnarumma,
è un interista che ti parla; un interista che, come quasi ogni giovane, è un appassionato di Calcio, Calcio scritto volontariamente con la “C” maiuscola per sottolineare che la mia passione è per lo sport sudato sul campo, e non comprende anche tutto il marcio che – purtroppo – è sempre più presente in questo mondo in cui il business, freddo e spietato, ha quasi cancellato totalmente la passione e l’amore.
Sei un giocatore del Milan, cugino sportivamente odiato dal mio cuore nerazzurro; ma non per questo non posso non essere addolorato e triste per quanto è successo nell’ultimo mese: è passata ormai qualche settimana dal tuo rifiuto del primo contratto offertoti dal Milan, ma l’amaro che ci hai lasciato, nonostante il nuovo contratto che hai firmato in seguito, non è ancora e forse non potrà mai scomparire del tutto.
La tua squadra del cuore, quella per cui hai esultato e sofferto fin da bambino, di cui sei diventato portiere titolare alla clamorosa età di 17 anni, ti ha lanciato come professionista decidendo di costruire su di te il futuro della squadra, offrendoti la possibilità di continuare questa bella storia; i tuoi tifosi ti hanno amato e incitato come loro beniamino fin dal tuo esordio, e quei tifosi, rossoneri e non, in te nutrivano la sincera speranza di vedere un nuovo Zanetti, Maldini, Del Piero, Totti … bandiere che sono quasi diventate un’utopia in questo mondo. Questa squadra, di cui hai addirittura osato baciare la maglia, ti ha offerto un contratto astronomico riconoscendo le tue qualità e investendo parecchio su di te, ma, purtroppo per tutti noi appassionati di Calcio, ha trovato una porta chiusa. È vero, alla fine di una telenovela piuttosto imbarazzante, hai messo la tua firma su un contratto ancora più cospicuo, e, comportandovi da freddi e lucidi affaristi, alla fine, tu e il tuo procuratore avete portato a casa il maggior guadagno possibile, che ti ha permesso di diventare il diciottenne più pagato della storia del calcio. Tuttavia, se la guardiamo dal punto di vista umano, hai incrinato in maniera forse irreparabile l’affetto e il rispetto che i tifosi di tutte le squadre hanno sempre avuto per te, giovane dalle belle speranze.
Hai 18 anni; non ti si può certo incriminare di tutto quello che è successo, ma se si hanno dei colori nel cuore, non c’è altra squadra e altro contratto astronomico che tenga: se ami la tua squadra, ignori i più grandi club del mondo che farebbero follie pur di averti. Ho sentito dire a certe persone che gente come Totti, Maldini e Zanetti, hanno rifiutato proposte da altre squadre poiché giunte quando erano più maturi e consapevoli di cosa stessero facendo; a mio avviso, però, Francesco Totti, giusto per citarne uno, quando è stato chiamato dal Real Madrid, avrà sicuramente tentennato nelle sue convinzioni (come ha dichiarato lui stesso), eppure ha deciso di seguire il cuore invece che il portafoglio. E tutto ciò non quando aveva 30 anni, ma poco più di 20.
È un peccato, tutto qui. Hai infranto il sogno di molte persone. Forse di tutte le persone che amano il Calcio. Pensa a quei bambini che ogni domenica indossavano la tua maglia … se ti comporti così, come potranno pensare che il calcio prima ancora che fama e ricchezza è fatica, sudore e passione per i propri colori? Adesso hai rinnovato, è vero: ma, solo per il fatto di aver rifiutato una volta, hai distrutto le speranze di grandi e piccini che in te speravano di trovare il nuovo vessillo del calcio italiano. Il tuo rinnovo, probabilmente, non è stata altro che una mossa per proteggere te e il club nel futuro, poiché da una futura cessione il Milan potrà ricavare una considerevole plusvalenza, e tu non rischi di stare in tribuna tutta la prossima stagione; tutto ciò, quindi, non cambia in alcun modo la delusione che hai fatto provare al popolo di tifosi. Nei tuoi confronti, il rapporto che avevi col popolo passionale, si è senza dubbio incrinato.
Cosa c’è di più desiderabile che diventare eterno nel cuore di intere generazioni di milanisti? Cosa c’è di più desiderabile che essere amato e rispettato anche dal nemico? Soldi? Trofei? Stando alle tue mosse, probabilmente, è ciò che pensi.
Mi dispiace, sinceramente. Magari sarai ricordato come il più grande portiere della storia – te lo auguro! – ma nessuno ti ricorderà con le lacrime agli occhi e la pelle d’oca.
La mia più grande speranza è che nei prossimi mesi tu possa analizzare con più lucidità quanto successo, e capire quello che dal punto di vista del tifoso di Calcio è un errore; a nessuno è mai stata negata la possibilità di riconoscere i propri errori, e per il bene del Calcio e dei suoi tifosi, grandi e piccoli, spero possa accadere anche a te, anche se al momento non lo credo possibile, forse perché la ferita è ancora troppo aperta.
Spero di sbagliarmi, di ripensare in futuro a questi momenti e realizzare che è stato solo un inciampo come ce ne sono migliaia in una storia d’amore; spero davvero di sbagliarmi sai? Per il bene del mondo dello sport, per il bene del Calcio.

Con affetto,
Un romantico interista che ama il Calcio

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