Il triangolo, in geometria, è la figura col minor numero di lati- tre- che uniti, costituiscono il numero di segmenti necessari perché si possa definire e delimitare una superficie, un’area. Il triangolo è l’unica figura geometrica indeformabile, a differenza di altri poligoni che hanno un numero maggiore di lati, perché stabilite le lunghezze dei lati, sono univocamente determinati anche gli angoli. Inoltre, la somma di due dei tre lati è sempre maggiore del terzo lato, mentre invece la differenza di due lati è sempre minore del terzo lato. Ma la reminiscenza da scuola media più sensazionale che mi sia venuta in mente è stata quella del triangolo come unica figura geometrica alla quale è permesso di circoscrivere o inscrivere al suo interno una circonferenza, perché per tre punti passa una ed una sola circonferenza. E questa cosa, alla mia fantasia, ha comunicato che ogni triangolo ha un cuore. La Trinità, tre lati -Padre, Figlio e Spirito Santo- ha un unico cuore.triangolo si 

Per svelarsi e donarsi e accogliere tutti in quell’area delimitata, recinto di salvezza- la Trinità, ha ripassato con una matita HB questa circonferenza, che guardandola, è proprio un cerchio perfetto! E a me ha ricordato la circonferenza della particola che il sacerdote innalza sull’altare, Cuore della Trinità, Corpo di Cristo donato, Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. Cristo ha veramente chiuso il cerchio: quello della salvezza! Cerchio perfetto dentro un triangolo ancora più perfetto che ci svela che Dio è Padre, è Figlio, è Spirito Santo. Poi con un pastello rosso, come una ciliegina sulla torta, quella circonferenza perfetta è stata colorata. Eccolo lì l’uomo, l’umanità… l’insieme dei punti che forma quella circonferenza. Rosso, certo, perché il rosso è passione, e l’uomo è l’oggetto della Passione della Trinità: è talmente appassionata di Lui che lo ha inscritto e circoscritto nelle sue viscere –ad immagine e somiglianza lo ha creato– come a dire che il cuore della Trinità coincide con il cuore dell’Uomo, in un unico punto, laddove tutti i legami di amore, accoglienza, condivisione convergono in un unico battito. Passione che ad un certo punto ha portato Uno dei Tre lati del triangolo a snaturarsi, decidendo di farsi spezzettare in tanti piccoli segmenti, che quasi pareva di vedere, alla fine, solo tre puntini di sospensione, quelli del sabato santo -preludio dell’attesa- quelli che la Santa Vergine ha serbato sapientemente nel suo cuore. Fino alla domenica. Fino all’abolizione definitiva di un teorema che sembrava perdere ogni fondamento e non poteva più essere dimostrato: dopo la morte c’è la morte. Dopo la morte c’è la Vita. Dopo tre giorni, come tre sono i lati. Del resto si sa, la matematica di Dio non è un’opinione! Ognuno dei Tre lati occupa un posto ben specifico, ha una sua lunghezza, una sua funzione, una sua identità nella complementarietà, un’armonia che ricorda quella dei triangoli equilateri. Nei punti di congiunzione questi lati si uniscono in un equilibrio perfetto, in un legame profondo; nei punti in cui si toccano rilasciano Amore… nei punti di intersezione formano angoli acuti di fede, speranza e carità. Ogni Parola ha la sua origine nel vertice -il Padre- poi incarnata sulle bisettrici ortogonali del Figlio, infine effusa, ispirata, annunciata sulle a..ssi dello Spirito Santo, in una Eterna Relazione. Se è vero poi che per ogni punto passano infinite rette, e quindi infiniti legami, per tre punti passa un solo piano, quello dell’Amore. Un piano che si inclina continuamente per toccare ogni punto di quella circonferenza e donarle sempre nuovi baricentri. Baricentri di consolazione, di misericordia, di gioia intima, di comunione piena e preamboli di cose future. Nel suo ortocentro poi, la Trinità, alimenta il sogno che ha per ciascuno di noi. In quel punto di incontro -sede di altezze e di profondità, di splendore e di miseria, di Creazione e di abisso, di Sapienza e di dissennatezza- Dio realizza sé stesso e l’uomo è veramente uomo! Insomma, in quel cerchio c’è tutto e il Tutto. L’uomo può scegliere di vivere in quel frammento, di essere quel punto che, a sua volta, chiude il cerchio. Può scegliere nella piena libertà di essere Unito (a Dio) e di fare Unità. Finché la circonferenza non sarà perfettamente chiusa, Dio non si darà pace, e neanche l’uomo ne troverà. Perché Dio chi ha fatti per sé, e il nostro cuore non avrà pace finche non dimorerà in Lui (cfr. Le Confessioni I,1,1). 

 

Il Dio Trino ed Unico non è una complicata formula matematica, né può obbedire a formulari di trigonometria euclidea; Sant’Agostino diceva: “Se lo capisci, non è più Dio”. Infatti la sfida non è quella di elevare l’intelligenza per comprendere il Suo Mistero, ma quella di abbassare ogni ragionamento e ogni difesa per farci semplificare e soprattutto per lasciarci incontrare da Lui. In fondo, per le rigide regole della geometria e della matematica l’Uno e il Tre non coincideranno mai e non saranno mai una cosa sola!

 

P.S. Ringrazio pubblicamente Pitagora perché, grazie al suo teorema, ho capito come il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo siano una cosa sola. Qui puoi vedere come si riversano reciprocamente Amore! Ammicco

 

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