Dal Vangelo secondo il lupo
In quei giorni Gesù disse ai suoi discepoli. No, amici lettori, la storia inizia allo stesso modo ma ha un taglio diverso. In quei giorni l’hanno dipinto come un mostro, uno di quelli da far marcire nelle patrie galere per sempre. Eppure dentro quello sguardo dopo anni c’è ancora un cuore che batte. Per sentirne i battiti basta accostare vicino al pelo del lupo una parola di quelle Sue, dell’Uomo dei Vangeli per il quale tutti siamo Uno. In quell’istante la cella diventa per il lupo più vasta del mare, quell’angusto spazio di mondo diventa terra sacra, incontro e scontro tra Creatura e Creatore. Terra di verità estrema.
All’anagrafe lui ha un nome e un cognome (anche se adesso hanno addosso tinte fosche), una professione sudata, un posto in stand-by nel mondo e tanti anni di galera ancora da scontare: nel fondo del baratro, però, gli è rimasta una Parola inaudita come àncora di salvezza. Quella Parola che ogni domenica in quest’anno liturgico condividerà con noi da “dietro le sbarre”. Perchè il Vangelo là dentro produce strane risonanze, come un sasso che – toccata la superficie dell’acqua in un laghetto di montagna – lascia come traccia una serie di onde concentriche. Che vanno a lambire il canneto ai bordi del lago.
Nudi di fronte al Vangelo: la posizione più bella per scoprire la ricchezza di una parola capace di parlare al cuore di ognuno. Perchè nessuno è così povero nella vita da non poter contare sulla forza d’urto della Sua Presenza. Da questa domenica attenti dunque al lupo. E alla gelosia del suo Padrone.
* Non conta sapere chi sta nascosto dietro questo lupo o per quale delitto sia stato sbattuto nel ventre del carcere: in questo caso la privacy è sinonimo di dovuta delicatezza nei confronti di chi soffre in prima persona e sta lentamente cercando di risalire la scarpata dell’esistenza. Ciò che conta e sarebbe umanamente caritatevole, è che nello spezzare il Pane della Parola e nel celebrare l’Eucaristia domenicale ci sentissimo uniti tutti attorno allo stesso Altare. Laddove l’uomo si confronta con la Verità di Dio, l’unica capace di leggere semza ambiguità il misterioso abisso dell’anima umana.