Mi piacerebbe averlo come professore per un giorno!
Ti procura tenerezza perché è poco più che un bambino. Ha 13 anni: l’età
in cui si collezionano i francobolli, le figurine della Panini, i soldatini di piombo. L’età in cui, tornati da scuola, ci
si stravacca sul divano, s’accende la
tv e ci si addormenta sentendo la voce della De Filippi a Uomini e donne, facendo zapping tra Cento Vetrine e O.c.. Poi
quando Zack e Cody, Ned e Occhi di gatto t’hanno logorato, ti giri
e c’è sempre la Play
station 3 a
disposizione, l’Ipod già carico e il cell che vibra in tasca, Emule e Youtube
per rubare cinque minuti di gloria. Il bambino di cui vi parlo ha proprio
quest’età. Questo lui è un bambino di
cui non si conosce il nome. Una sera d’agosto mangiava un gelato con mamma e
papà. Vicino a lui Mario Buono, 22 anni, preme il grilletto e uccide Nunzio
Cangiano. Lui vede tutto! Ma non può vedere nulla… 13 anni è l’età in capisci
che la tua compagna di banco è più bella di Barbie, che i bambini non nascono
sotto la foglia di cavolo, che il tuo bellissimo corpo inizia a mettersi in
moto: l’età dei pianti, delle meraviglie, dei litigi. Della pasta al sugo che
inizia a stancarti, della scuola troppo barbosa, della mamma del tuo amico che
sembra uguale a "una mamma per amica".
E’ l’età in cui capisci che la vita non è sempre bella. Lui per tre mesi non
sognava le All stars, le Padra o le
magliette De puta madre che ti fanno
sentire macho. Vedeva l’indice
premere il grilletto e uccidere. L’altro giorno non ce l’ha più fatta. Ha
chiamato mamma e le ha detto: "Vado dalla
polizia e lo denuncio"
. La mamma forse tentò di dissuaderlo, di spiegargli
che non crederanno ad un bambino. Lui, testardo come tutti i bambini innocenti,
rispose: "Faccio un disegno, mamma. Poi
lo metteranno in macchina e vedrai che lo prendono"
. Entra in
commissariato, a 13 anni rilascia la sua deposizione, disegna il volto del
killer e se ne va ringraziando per averlo ascoltato. Nel pomeriggio, a Napoli,
viene arrestato quel killer che una sera d’estate aveva ammazzato un papà
rendendo poco appetitoso il gelato ad un bambino.
Mentre stamattina sto raccontando la sua storia, questo bambino (del
quale la Polizia
copre il nome), se ne sta nascosto con mamma e papà in una località segreta.
Scortato e protetto perché lo vogliono morto. Era stato avvisato. Ma lui
rispose: "Non m’importa: io voglio dire
la verità"
.
A sogno alto, vita alta. A sogno basso, vita bassa.
Come se avesse detto: "Gente,
svegliatevi!

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