Dal podio alla galera. Fino a diventare Assessore allo Sport del suo comune. Perché Luca – ragazzo orfano cresciuto dal nonno e innamorato di Valentina – è pervaso da un sogno gigantesco: diventare un campione. Ma ad un passo dalla gloria la passione s’infrange: l’onta del doping s’abbatte sul suo beniamino e gli spezza quel sottile filo che unisce cuore, testa e muscoli. Sega la sua bici, avvisaglia di una vita spezzata, e si tuffa nella “compagnia della lucertola”: l’inizio dell’inferno. Si fa tatuare anche lui quell’animale sulla caviglia perché, parole del leader Simone, “la lucertola scatta se qualcosa le s’accende dentro”. Proprio come loro: sarebbero scattati se qualcuno li avesse accesi. E’ una forma di denuncia e ribellione verso una scuola, una chiesa e una politica che ha rubato loro la speranza dividendo il mondo in geni e somari, credenti e apostati. Luca anche lì dentro diventa leader: la prima sera tenta d’ammazzare un vecchio ubriaco che, dal bancone del bar, gli aveva offeso l’immagine di papà, morto scalando le montagne. La mattina aveva firmato il nuovo record sulla salita del lago, la sera giaceva supino dentro una cella di galera. In compagnia del ragno Ciro: unico scorcio di vita in un luogo di morte.
Sarà Assunta, per trentacinque anni maestra unica del paese, a sciogliere la situazione perché solo lei conosce l’altra faccia di Luca: quella dipinta nel suo blog che faceva da “quaderno virtuale”. Partirà da quel blog – emblematicamente titolato tunonsaichisonoio.blogspot.it – la difesa strenua, appassionata e vincente della maestra che porterà il procuratore a ribaltare l’idea stessa di punizione perché «i ragazzi sono uno, nessuno e centomila. Sono uno per chi pensa che la vita sia un tentativo di omologazione. Sono nessuno per chi dice “i giovani sono il futuro” ma ruba loro il presente. Sono centomila per chi accetta di scendere nel loro cuore e allenarsi ad educarli.» S’abbisogna di una giustizia creativa: Luca ha tentato di ammazzare perché lui è stato ammazzato nell’anima, nei sogni, nei desideri. Dall’ignoranza di un paese che ora chiedeva cieca vendetta.
Sullo sfondo giace la vita e si cantano le tradizioni di un’intera comunità, Fossa delle Lucertole, dove da centocinquant’anni la Giunta Comunale è sempre la stessa: «ma anche i dinosauri – spiegava la maestra a scuola – sono scomparsi per troppa forza». Sarà proprio da questa lezione che inizierà il riscatto del paese, capitanato da due anime giovani e coraggiose: un sindaco e un prete, entrambi alunni in penultima fila alla scuola della stessa maestra. Una campagna elettorale creativa, geniale ed educata segnerà il declino di Nerone PaneGioco, ultimo sindaco del “partito dei dinosauri”. La sera della vittoria la promessa è mantenuta: la scuola che i dinosauri avevano chiuso – perché impauriti dalla forza del pensiero giovane – riapre con un metodo tutto suo: il “metodo della lucertola”. Preside sarà Giulio Schiacciasassi uscito dopo trent’anni di galera, VicePreside sarà proprio Luca (e il suo segretario Mantese Attilio, l’uomo che tentò d’ammazzare) che inaugurerà una nuova stagione anche per la giustizia: chi sbaglia deve pagare ma ha il diritto d’essere rieducato. Lo diceva la maestra: “sbaglia e paga, ma ti rimetto in piedi”. Passeranno alla storia come la “Giunta della Lucertola” perché a tutti i ragazzi del muretto verrà affidato un impegno attivo nella vita politica del paese: a Luca spetterà di diritto l’assessorato allo Sport. Invece che in galera a non far nulla, Luca sconterà la sua pena nella scuola del paese divenendo l’emblema di una nuova forma di educazione: quella che alla sicurezza dei voti preferisce lo studio del cuore.
Ma solo alla fine il romanzo presenta l’indiscussa sua protagonista: donna Assunta. Umile, pungente e superba nelle intuizioni, entra nelle aule come nelle galere per raccontare e difendere l’altra faccia dello studente. Quella che a lei riesce perché la sua è l’educazione del cuore.
Tra attualità e immaginazione, un viaggio ammaliante e tenero dentro un mondo giovane e pericoloso: quello delle galere, dei “muretti” e della strada. Perché, a ben pensarci, la penultima posizione è quella ideale per chi sogna la rimonta.
Sconfiggendo i dinosauri con la leggerezza delle farfalle.