(pp. 26-32)
Giulio riceve una proposta inaspettata, e accetta di mettersi in gioco.
Filò letterario (a cura dell’autore)
Giulio esce dalla galera e dopo trent’anni trova il suo paese cambiato: nell’alfabeto, nei sogni, nel suo desiderare. Ritornare alla realtà è l’avventura che spetta a tutti coloro che accettano – scontata la pena – di risalire la scarpata della loro dignità. E’ il volto di Giuditta coi suoi trent’anni di fedele attesa; ma è anche il volto di don Ernesto, l’altra faccia della Chiesa, quella che non smetterà mai di sperare. E’ l’incontro tra due storie: quella di chi nella vita ha fallito e quella di chi nel fallimento scorge il segreto di una successiva vittoria perché “il rischio più grande è non correre nessun rischio. in un mondo che cambia così velocemente, l’unica strategia che garantisca il fallimento è non correre rischi” (Mark Zuckerberg). Un dialogo netto e tagliente, sincero e spudorato tra chi della vita ha visto l’altra faccia e chi da quella faccia vorrebbe trarne un modello cui ispirarsi. Il vecchio casolare da ricostruire – laddove fra poco tempo sorgerà la nuova scuola – altro non è che l’immagine di una storia da ricostruire: dietro ogni metafora s’accende l’eco di un’altra immagine.
Il paese è pronto a ripartire dalla redenzione di chi del paese era stato per anni la vergogna e l’infamante modello. Si riparte da lì, tutti uniti: perché sotto le ceneri di una storia abita sempre un frammento di speranza. Quella speranza che sa sempre rinascere dalle macerie. E che Giulio farà esplodere assieme ad un’intera comunità che gli riaccrediterà la fiducia.
PROPOSTE DI RIFLESSIONE
- Giulio ha avuto una seconda possibilità, dopo trent’anni di prigione. È difficile, secondo la tua esperienza, “dare una seconda possibilità”? Perché?
- Don Ernesto crede in Giulio molto più di quanto Giulio stesso creda in sé. Il sacerdote, quindi, va anche oltre l’apparenza per cogliere il cuore. Hai mai incontrato persone così? Prova a condividere la tua esperienza anche discutendone in classe.
- Nel testo si parla di scommessa in toni diversi da quelli abituali; non si scommette sulle cose, con i soldi, ma sulle persone, con la fiducia. Prova, in classe, a fare una scommessa, sulle potenzialità nascoste che vedi in un tuo compagno/a, e comunicala al gruppo o solo alla persona interessata. Ognuno dei compagni poi farà la stessa cosa. Discutete su ciò che emerge.