"Educazione
è esempio. Esempio è educazione". Titolo firmato con intelligente coraggio
dall’Assessore vicentino all’Istruzione Elena Donazzan presso Job Orienta in
Fiera a Verona. Hanno creato dibattito le immagini tra loro contrapposte che
per tre giorni hanno arrestato lo sguardo dei passanti. Li chiamano versus: ovvero l’altra faccia della
medaglia! Non necessariamente indicatori di giudizi morali, bensì semplici
provocazioni tese ad accendere il pensiero in un epoca storica che propone in
diretta lo spettacolo della pazzia – travestita di normalità – cacciando negli outlet il giovane per fregargli l’anima!
Se l’educazione è esempio e l’esempio è educazione allora all’orizzonte si
dischiude il tema della coerenza. Coerenza: ovvero la passione, il sacrificio,
l’onestà, la bellezza, la tradizione, la speranza. Cioè il mondo a colori! Che
ai giovani non si vuole più proporre, perché ci caccerebbero tutti a casa. Consolante
che a farlo sia stato un politico! L’hanno ribattezzata "assessore alla
morale": non poteva starci definizione più bella per una donna che pensa,
concretizza e coinvolge. Il ministro – foriero nel pomeriggio di parole
ingabbiate nell’astratto (propongo un versus
Donazzan – Damiano con scritto praticamente – teoricamente) – lo giudica scandaloso perchè l’istituzione
deve rimanere neutrale! Neutrale: cioè il mondo in bianco e nero. Ci provano
già in tanti, perché omologarci? Ero presente come testimonial venerdì mattina
e ho raccolto con orgoglio le parole di un ragazzo: "Grazie, assessore, che mi
ha aperto gli occhi."
Sono
stupidi i ragazzi, vero? Torna alla mente la Lettera a Diogneto, inizi dell’era cristiana: "i cristiani abitano nel mondo, ma non sono
del mondo. Coloro che li odiano non saprebbero dire il motivo dell’odio. Dio li
ha messi in un posto tale che ad essi non è lecito abbandonare". I tempi
non cambiano: la coerenza è ancora principio ermeneutico salutare da proporre
ai ragazzi. Non sono le immagini a scioccare: è la coerenza. E questo è un
indicatore severo per chi ragiona. Criticata per aver additato ai ragazzi tale
valore: degna conclusione di un "politicamente corretto" introvabile nel
messaggio di Cristo. Per fortuna! A vederci un giudizio ci vuole fantasia. A
leggerci uno choc ci vorrebbe l’estraneità. Per leggerci una mano tesa occorre
passione. E questa non tutti ce l’hanno.
La
coerenza: ovvero una scatola di pastelli per colorare il mondo!