chaplinSigillati gli zaini e incarcerate le sudate carte, s’apriranno le valigie. Arrivederci, scuola! Degli zaini rimarranno i graffiti ricamati all’ombra delle aule scolastiche. Una ragazza s’è aggrappata a Ch. Chaplin per ornare il suo zainetto: “La vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali”. L’augurio più bello da scambiarsi al volo incrociandosi nei terminal aeroportuali, nelle stazioni ferroviarie, negli ingorghi stradali o al fresco degli ombrelloni. Proprio vero, ragazzi: la vita non prevede prove iniziali. Ogni attimo è un atto che va componendo la rappresentazione finale. Per nove mesi, forse, avete recitato parti di un copione già scritto: scuola, studio, allenamenti. Allenamenti, studio, scuola. Studio, allenamenti, scuola. L’estate è “tabula rasa”: coloratela “di sole e d’azzurro”. E’ d’estate che si evitano le vite da precari: trovate il tempo per leggere un giornale, riflettere, riposare. Inventare, conoscere e divertirvi. Usate la testa! Quando Leonardo da Vinci stava appisolato sotto l’ombrellone era uno tra tanti. Con in mano la sua tavola di colori diventava un Genio. Cioè si differenziava da tutti! E la vostra tavola è la giovinezza. Nei templi dicono che non si prende una lucerna per metterla sotto il moggio. Ma nemmeno una giovinezza sotto lo sdraio, occorrerebbe aggiungere!
Ogni estate ha i suoi riti: la vacanza con gli amici, la voglia di osare oltre, una sana trasgressione. Nuovi incontri. Magari in compagnia di uno spritz vespertino. O di una dolce compagnia. Da applausi quella giovinezza che sa essere trasgressiva ma non distruttiva, notturna ma non tenebrosa, fantastica ma non fatale. Ognuno ha una faccia originale da regalare al mondo: non fatevela comprare dai mercanti. Ma, soprattutto, non fatevi rubare il cielo: è vostro. D’estate troppi vogliono ingrigire la giovinezza dandovi montagne di promesse e illusioni: lottate, è vostro quel pezzo! Non vale una cena a Saint-Tropez, un aperitivo al Billionaire o una settimana a Sharm el-Sheik.
Qualcuno si scoprirà triste, qualcun altro vuoto. Qualcuno piangerà per amicizie perse. Usate l’estate per ricomporre i cocci: prima che l’opera finisca senz’applausi!
E’ parola di Jovanotti. C’ha messo la brevità di 40 anni a chiedersi se era solo o non era solo. Quando ha saputo che non era solo, in due minuti ha scritto di getto la canzone Fango. Come dire: prendetevi tutto il tempo per pensare. Realizzare, poi, vi costerà 2 minuti!
Perché verrà spontaneo. E sarà musica da assaporare!

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