Sulla via di Damasco
(sabato, 10.05, RaiDue) è una boccata d’ossigeno
nell’anidride carbonica dell’informazione televisiva. Storie di
cristianesimo attuale portate a galla e raccontate da don Giovanni
d’Ercole, un prete dai capelli bianchi che, per una volta, ben
s’addicono ad una sapienza tutta biblica. M’affascina quel suo
cristianesimo senza miele e senza fiele, con tanto sale e un pizzico
di appassionata poesia. Un prete dalla faccia pulita che annoda i
cuori all’Uomo della Croce. E-vocando la Verità.
Sulla via di Damasco, Saulo di Tarso
avvertì la potenza della Luce che illumina le tenebre.
Sulla strada di Emmaus
vorrebbe tradursi in una briciola di pane per viandanti assetati di
scoprire i nascondigli di Dio. Sulla strada che da Gerusalemme va
verso Emmaus due viandanti, Cleopa e un altro, la sera di Pasqua
stavano discutendo assieme. Tema di grande importanza: la morte del
Nazareno. Si parla di ciò che sta a cuore. Sta a cuore ciò
che si cerca. Si cerca ciò che si ama. Conclusione: stanno
parlando di un Amore. Il Risorto s’avvicina ma non vuole
folgorarli, bensì istruirli e confortarli. Infatti, Gesù
inizia con una domanda. Attenzione: li aveva cercati e raggiunti per
rincuorarli, correggerli e illuminarli. Ma non attacca il discorso:
cerca di introdursi con dolcezza, con una domanda semplice, discreta.
"Di che cosa stavate
discutendo lungo la via?"
(Lc 24,17). Converge sulla loro mestizia. L’incoraggia a parlare.
Si conquista la fiducia. Fa finta di voler andarsene. Fa finta:
meraviglioso un Dio che… fa finta! Entrano nella locanda: spezza il
pane. Un messaggio in codice! Poi scompare. E i due? Avevano iniziato
il loro cammino con il passo stanco e depresso, adesso partono senza
indugio, di corsa, verso
Gerusalemme, ansiosi di dire a tutti che Gesù è
risorto: loro lo hanno incontrato.
Stanchi di camminare, iniziano a
correre: contraddizioni tutte divine!
Sulla strada di Emmaus
sogna di tradursi in uno spazio di fede giovane, additante la
santità. Con la stessa sconsideratezza di quel prete dai
capelli bianchi. Che – in un contesto in cui si calpestano i
sentimenti religiosi e spesso si dileggiano i simboli cristiani
protetti dalla libertà dell’arte e della satira – mi
dimostra il perdurare di una certezza: chi è capace di
inginocchiarsi davanti a Dio è capace di rimanere in piedi
davanti all’uomo.
Appuntamento ogni domenica: Pasqua
della settimana.
Il giorno che rese celebre quella
borgata limitrofa a Gerusalemme!